Il progetto Doing Business della Banca Mondiale monitora un’ampia sfera di indicatori che impattano sulla facilità di “fare impresa” in un’economia. Il rapporto 2014, pubblicato a ottobre di quest’anno, vede l’Italia salire di 8 posti in confronto al rapporto 2013, pur piazzandosi in un poco confortante 65esimo posto (vedi pag. 200 e 172 rispettivamente).
E’ vero, come ha detto il Premier alla Camera, che l’Italia occupa il 138esimo posto per complicazioni fiscali (perdendo ben 7 posizioni rispetto all’anno prima). Tale macroarea include il numero di pagamenti da effettuare all’anno, le tasse come percentuale dei ricavi e l’indicatore citato da Letta, ovvero il numero di ore richiesto per preparare, presentare e pagare le tre principali tasse cui deve far fronte un’impresa (per maggiori dettagli consultare la metodologia).
E’ inoltre vero, come si evince dalla tabella sottostante (ripresa dal rapporto), che le ore richieste per pagare le tasse sono in media 269 all’anno.
Per quanto riguarda la media dei Paesi Ocse, sul sito di Doing Business troviamo sostanziale conferma dell’ultimo numero citato da Enrico Letta: sono in media 175 le ore impiegate dalle imprese nelle economie Ocse per pagare le tasse.
Letta sbaglia di un’ora il terzo indicatore ma l’imprecisione non è abbastanza rilevante da costargli il “Vero” per una fedele citazione dei dati Doing Business.