Premesso che il rapporto Education At A Glance lo prepara l’Ocse e non la Commissione Europea, rimane da capire dove mai il ministro Mauro avrà letto che l’Italia è il Paese europeo che più di tutti ha riformato la scuola. Nel rapporto completo, pubblicato a giugno, non troviamo nessun riferimento simile, e così per la nota Paese sull’Italia, che però fornisce un interessante quadro sull’istruzione nel nostro Paese, con molte ombre e qualche luce.
– L’Italia è l’unico Paese Ocse che dal 1995 non ha aumentato la spesa per studente nella scuola primaria e secondaria. Nello stesso periodo gli altri Paesi Ocse hanno aumentato in media del 62% la spesa per studente negli stessi livelli d’istruzione.
– Tra il 2005 e il 2011, l’Italia ha conseguito risparmi nei settori dell’istruzione primaria e secondaria di primo grado aumentando il numero di studenti per insegnante. Fin qui, tali risparmi non hanno compromesso i risultati dell’apprendimento degli studenti: gli esiti per gli studenti quindicenni nella valutazione PISA 2009 sono risultati stabili nelle competenze di lettura (rispetto al 2000) e sono migliorati significativamente in matematica (dal 2003) e in scienze (2006). Il sistema sembra essersi diretto verso una migliore efficienza nell’uso delle risorse.
– Solo il 15% degli italiani tra i 25-64 anni ha raggiunto un livello d’istruzione universitario, rispetto a una media Ocse del 32%.
– Più di 1 giovane su 5 dai 15 ai 29 anni (23,2%) è senza lavoro, non studia e non segue una formazione professionale (i cosiddetti Neet), rispetto alla media Ocse del 15.8%.
– I giovani laureati trovano difficilmente un lavoro adeguato. Gli italiani laureati che hanno tra i 25-34 anni guadagnano solo il 22% in più rispetto a chi nella stessa classe di età ha conseguito un diploma di maturità (la media Ocse è del 40% in più).
– In termini reali, gli stipendi degli insegnanti tendono a essere inferiori rispetto alla maggior parte dei Paesi dell’Ocse.
Non riusciamo a trovare scritto da nessuna parte che l’Italia è il Paese che più ha riformato la scuola. Sembra proprio che ci troviamo di fronte ad una “Panzana pazzesca”!