Dal 1970, anno dell’istituzione della Regione Lombardia, si sono succeduti otto presidenti regionali, di cui i primi 5 appartenenti alla Democrazia Cristiana (Piero Bassetti, Cesare Golfari, Giuseppe Guzzetti, Bruno Tabacci e Giuseppe Giovenzana). Nel 1992 Fiorella Ghilardotti, del Pds, diventa la prima donna governatrice della Lombardia. Nel 1994, tuttavia, troviamo un dato che sembra smentire Maroni: sale alla presidenza della Lombardia, infatti, tale Paolo Arrigoni, esponente della Lega Nord. Nel 1995, con la nuova legge elettorale, viene eletto al soglio del Pirellone il “celeste” Roberto Formigoni, esponente del Pdl, in carica fino alle dimissioni del 2012.


Per completezza di informazione, riteniamo possa essere interessante ripercorrere l’iter legislativo che ha portato alla modifica della legge elettorale relativamente ai governi regionali. La legge Tatarella n. 43 del 23 Febbraio 1995 fu ideata per imprimere una svolta in senso maggioritario e presidenziale al sistema di governo delle Regioni italiane. Infatti, se si fosse mantenuto il meccanismo proporzionalistico ed assembleare, le Regioni sarebbero rimaste avulse dal contesto nazionale – il quale si avviava, ormai, verso la maturazione di un sistema più o meno genuinamente bipolare. Il quadro disegnato dal “Tatarellum”, fu successivamente completato mediante la revisione del dettato costituzionale con la legge costituzionale 22 novembre 1999, n. 1, che modificava il testo della Carta prevedendo l’elezione diretta dei presidenti delle Regioni a statuto ordinario, in vista della successiva tornata elettorale del 2000. Diversamente da quanto previsto in passato, quindi, le disposizioni normative vigenti prevedono l’elezione diretta e congiunta del presidente della Regione e del Consiglio regionale, su un turno unico di votazioni. Segnaliamo inoltre come, dopo quasi vent’anni di applicazione integrale della normativa nazionale e in funzione del voto anticipato nel 2013, la Lombardia sia intervenuta ad integrare il quadro vigente con la legge regionale n°17 del 31 ottobre 2012. L’esplicita finalità della riforma è stata quella di assegnare il premio di maggioranza tramite un percorso diverso dal listino regionale bloccato, riportando nelle mani degli elettori, tramite il voto di preferenza, l’individuazione di tutti i consiglieri eletti: il risultato è un meccanismo molto simile a quello che regola la ripartizione dei seggi nelle elezioni comunali e provinciali.


A causa della seppur breve presidenza di Arrigoni, quindi, il Barbaro Sognante non può affermare che, in caso di elezione, egli sarà il primo governatore leghista della Regione Lombardia, ma poichè intuiamo che probabilmente volesse riferirsi all’elezione diretta, e non genericamente alla nomina, di un presidente leghista, ci sentiamo di poter assegnargli un “C’eri quasi”.