Sempre più euroscettica e sempre meno nordista la Lega di Salvini. Parlando da Lamezia Terme, Matteo Salvini cita l’uscita dell’Italia dallo Sme (il Sistema Monetario Europeo) come evento che dimostrerebbe l’eventuale successo che avrebbe la sua proposta di portare l’Italia fuori dall’euro. La memoria lo tradisce però, perché non andò proprio tutto come sostiene lui.
Il 1992
Per una ricostruzione storica degli eventi del 1992 invitiamo a leggere questa nostra precedente analisi. In questa sede, per contestualizzare meglio le parole di Salvini, ci limitiamo a dire che l‘Italia entrò nello Sme nel 1979, ne uscì a settembre 1992 prima di rientrarvi nel 1996 (come abbiamo scritto anche in questa analisi).
Fu boom?
Verificando su internet (più precisamente sul sito del Fondo Monetario Internazionale), come consiglia Salvini, i dati disponibili non confermano la situazione da lui citata. Infatti proprio il 1993 vide l’Italia entrare in recessione: il Pil pro capite si contrasse di quasi un punto percentuale. In seguito l’economia tornò a crescere, registrando un +2,1% nel 1994 e +2,8% nel 1995. Ma sia qualche anno prima (1989: +3,3%) che qualche anno dopo (2000: +3,7%) il nostro Paese vide dei tassi di crescita più forti di quelli vissuti fuori dallo Sme. Inoltre, nel triennio 1993-1995 si crebbe in media di appena 1,32%, leggermente meno del triennio precedente (1,38%) e di quello successivo (1,42%).
Il verdetto
Salvini chiede al pubblico se qualcuno si ricorda del 1992, forse perchè lui per primo non ricorda cosa è successo. In seguito all’uscita dallo Sme a fine 1992 il Pil pro capite italiano calò di circa un punto percentuale. Basta andare indietro di qualche anno nel passato, come invita a fare il leghista, per trovare tassi di crescita più elevati. Una dichiarazione senza fondamento di verità: “Panzana pazzesca”.