Il nuovo Premier è spesso accusato dai suoi oppositori di aver svolto un pessimo lavoro da sindaco di Firenze. Lo ha accusato Beppe Grillo, il quale sosteneva che il Comune di Firenze fosse strangolato dai debiti, e più recentemente Renato Brunetta, il quale sostiene che sotto Renzi il capoluogo toscano abbia visto aumentare le tasse. Gli attacchi non stupiscono, dato che al momento le credenziali più forti del giovane Premier sono, appunto, i suoi trascorsi da sindaco. Vediamo però se sono sostenute dai fatti.
A dire il vero, Renzi si è già espresso sul suo operato da sindaco e sul livello di tassazione a Firenze, sostenendo di avere ridotto sia l’addizionale Irpef che l’Imu (quando questa era ancora valida sulla prima casa), ed il nostro verdetto a riguardo era stato un neutro “Nì”. Si tratta solo di vedere se qualcosa è cambiato nel frattempo e se qualche altra imposta comunale è stata oggetto di aumenti.
1) Addizionale Irpef: questa è un’imposta sul reddito la cui aliquota può essere decisa annualmente dal Comune fino ad un limite massimo dello 0,8%. Come già verificato in passato, Renzi può vantare di aver ridotto tale aliquota dallo 0,3% allo 0,2% a partire dal 2012, come si può dedurre dal sito del Comune di Firenze.
2) Imu e mini-Imu: come sappiamo ormai tutti, l’Imu è stata abolita dal governo Letta per la prima casa e per gli immobili rurali ad uso strumentale. Prima di allora, secondo il decreto legge approvato dal governo Monti nel dicembre del 2011, l’aliquota base dell’imposta era dello 0,76 per cento, modificabile all’insù dai Comuni fino ad un massimo di 0,3 punti percentuali. Per gli immobili adibiti ad abitazione principale questa era invece ridotta allo 0,4 per cento (modificabile dall’amministrazione comunale fino ad un massimo di 0,2 punti percentuali), mentre per immobili rurali ad uso strumentale scendeva ulteriormente allo 0,2 per cento (modificabile fino ad un massimo di 0,1 punti percentuali).
Ebbene, a seguito di una verifica sul quanto riportato dal Comune di Firenze sulle aliquote Imu per gli anni 2012 e 2013, si apprende che le due aliquote più basse (lo 0,2% su immobili rurali e lo 0,4% sulle prime case) non sono mai state toccate. Si riscontrano però aumenti di aliquota sia per immobili diversi dalla prima casa (la cui aliquota è passata dallo 0,76 allo 0,99%) sia per immobili utilizzati a fine commerciale (capannoni, per esempio), tassati ad un’aliquota dell’1,04%.
Per quanto riguarda, invece, la mini-Imu (art. 1, comma 5), ovvero quel che hanno dovuto pagare i proprietari di prime case (nonostante l’abolizione dell’imposta per questa tipologia di proprietari, rimaneva infatti da pagare la differenza tra l’aliquota standard – lo 0,4% – e quella maggiorata dai Comuni, moltiplicata per un 40%), questa non è mai stata pagata dai fiorentini, dato che il Comune non aveva mai optato per un’aliquota maggiore dello 0,4% di riferimento. Tiriamo tutti un bel sospiro di sollievo nell’aver finalmente accantonato questo pasticcio.
3) Tares: ecco altro punto di polemica nei mesi finali del governo Letta. Il tributo comunale sui rifiuti ha ufficialmente sostituito, dal primo gennaio 2013, le precedenti imposte Tarsu e Tia (in entrambe le sue varianti – Tia/1 e Tia/2). Introdotta ufficialmente dal governo Monti nello stesso decreto “Salva Italia” del dicembre del 2011 (art. 14), prevede una maggiorazione di 30 centesimi al metro quadro dell’immobile rispetto all’imposta precedente (la Tarsu). Tale maggiorazione può, a discrezione comunale, essere aumentata a 40 centesimi, ma solo successivamente ad un anno dalla sua introduzione, come specifica chiaramente il regolamento Tares del Comune di Firenze per il 2013 (Art. 25).
Aggiungiamo una postilla: per chi volesse informarsi su tutti i dettagli della nuova imposta e sulle differenze rispetto alla Tarsu e la Tia, invitiamo a leggere questo articolo del Post e a consultare questo quadro sinottico molto completo.
4) Cosap: è nome del canone “dovuto per occupazioni permanenti o temporanee realizzate su strade, piazze ed aree appartenenti al demanio o patrimonio indisponibile del Comune di Firenze”. A quanto riportato dallo stesso sito comunale, si è registrato un aumento di questo canone nel 2010 (da un aumento del 50% ad un incremento del 100% per “seconde proroghe”).
Non abbiamo invece registrato aumenti per altre tipologie di canone, come il Cimp (Canone Installazione Mezzi Pubblicitari) o il Canone Pubbliche Affissioni.
Insomma, riepilogando, l’addizionale Irpef è stata diminuita di 0,1 punti percentuali, mentre per l’Imu (o quel che ne rimane) il Comune di Firenze ha optato per due maggiorazioni su immobili diversi dalle prime case ed adibiti a scopo commerciale, lasciandole poi invariate dal 2012 al 2013. La Tares, nel corso del suo breve anno di vita, non ha chiaramente registrato maggiorazioni per disposizioni di legge, mentre la Cosap ha registrato un aumento nel 2010.
Riteniamo che il giudizio debba essere misto, per la natura stessa della dichiarazione (molto generica) di Brunetta. Si possono osservare nello stesso momento diminuzioni, aumenti (non nel tempo, ma maggiorazioni sulle aliquote Imu) e tasse rimaste sostanzialmente invariate. Inoltre, nonostante sia vero che certe tasse (Cosap e Imu seconda casa) sono aumentate, la base imponibile per queste ultime due imposte è ovviamente molto inferiore alla base soggetta ad addizionali Irpef e Imu sulla prima casa. “Nì”.