L’accusa rivolta a Mario Monti riguardo il “governo delle banche” di cui sarebbe a capo, è frequente in certi ambienti, spesso giustificata dal suo legame a Goldman Sachs (di cui è stato International Advisor nello scorso decennio). E’ vero allora che il premier dimissionario ha cambiato la linea dell’Italia sulla tassazione delle transazioni finanziarie? Indubbiamente, sì.
A gennaio del 2012, in seguito ad un colloquio con l’allora premier francese Fillon, Monti ha annunciato che l’Italia avrebbe supportato una versione paneuropea della cosiddetta “Tobin Tax“. Tale dichiarazione arrivava due mesi dopo la manifestata posizione – negli ultimi giorni del governo Berlusconi (l’8 novembre) – dell’Italia (insieme al Regno Unito, i Paesi Bassi ed altri Stati membri) di porsi contro la suddetta tassa. Berlusconi, infatti, è stato contrario a questa tassa fin dagli albori della proposta nei summit G8/G20 nel 2010 senza mai pentirsene (nei giorni scorsi ha giudicato la Tobin Tax una “stupidaggine enorme“). E’ altresì vero che il cambiamento di posizione dell’Italia ha permesso di raggiungere un numero di Paesi sufficiente per poter procedere all’introduzione della tassa nell’ottica di una “cooperazione rafforzata” (tale cooperazione autorizza un gruppo di almeno nove Paesi a stringere un accordo che non vincoli gli altri Stati membri ma che resti aperto a loro). La proposta è stata approvata dalla Commissione a ottobre e dal Parlamento Europeo a dicembre. Insomma, in Europa (oltre che in Italia, dove entrerà in vigore a marzo 2013) ci si sta muovendo sulla Tobin Tax, seppur con i tempi non proprio fulminei dell’Ue.
Basterà il supporto di Monti alla Tobin Tax – cara ai manifestanti di Occupy Wall Street – a convincere i suoi detrattori che non è un fantoccio delle banche? Probabilmente no; intanto però si guadagna un “Vero” per quanto riguarda il cambio di rotta che ha favorito l’immissione anche in Italia della tanto discussa tassa.
(Per maggiori informazioni sulla Tobin Tax rimandiamo alla nostra precedente analisi su una dichiarazione di Vendola).