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Quante persone sono intercettate al telefono in Italia

| 06 aprile 2021
La dichiarazione
«Ogni anno 130.000 utenze vengono intercettate in media per due mesi ciascuna»
Fonte: Twitter | 3 aprile 2021
Ansa
Ansa
Verdetto sintetico
C'eri quasi
In breve
  • Nel 2019 i “bersagli” delle intercettazioni in Italia sono stati 121.560. Quasi 98 mila erano utenze telefoniche, corrispondenti a oltre 61 mila persone. Le restanti sono intercettazioni ambientali o di altro tipo. TWEET
  • A inizio anni Duemila le intercettazioni erano circa 70 mila, mentre il picco degli ultimi anni si è toccato nel 2013, con circa 140 mila. La media degli ultimi cinque anni è di «130 mila», il dato indicato da Costa, che però confonde i dati complessivi delle intercettazioni con quelle delle utenze telefoniche. TWEET
  • In media l'intercettazione delle utenze telefoniche dura quasi 58 giorni, i «due mesi» citati dall'ex ministro. TWEET
Il 3 aprile il deputato di Azione Enrico Costa ha commentato su Twitter la notizia, pubblicata il giorno prima da Domani, dei giornalisti intercettati telefonicamente dalla procura di Trapani in un’inchiesta sulle Ong.

Secondo Costa, «ora che ad essere intercettati sono giornalisti, apriti cielo», quando ogni anno le «utenze» intercettate in Italia sarebbero «130 mila», per una durata media di «due mesi ciascuna». Il tutto nel «silenzio generale» dei giornali.

Al di là del commento personale sulla vicenda, i dati di Costa sono corretti o no? Abbiamo verificato e qualcosa non torna. Vediamo perché.

Che cosa dicono i dati del Ministero della Giustizia

Le statistiche più aggiornate del Ministero della Giustizia sono relative al 2019. In quell’anno sono state fatte in totale 121.560 intercettazioni, un numero leggermente inferiore rispetto alle «130 mila» indicate da Costa. Su Twitter l’ex ministro ha però parlato di «utenze», commettendo un errore.

Le statistiche appena viste fanno infatti riferimento ai cosiddetti “bersagli” delle intercettazioni, che non in tutti i casi riguardano conversazioni telefoniche e dunque «utenze». I bersagli delle intercettazioni possono infatti essere di diverso tipo: utenze telefoniche, ambienti, postazioni informatiche, caselle di posta elettroniche o altro.

Nel 2019 l’80,3 per cento delle intercettazioni sono state telefoniche (97.750), il 14,1 per cento ambientali (17.206) e il 5,6 per cento di altro tipo (6.604) (Grafico 1). Il 36,6 per cento delle intercettazioni (44.222) è stato eseguito dalla Direzione distrettuale antimafia (Dda), il 62,3 per cento (75.713) dalla magistratura ordinaria e l’1,1 per cento (875) per questioni legate al terrorismo.
Grafico 1. Bersagli intercettati in Italia nel 2019 per tipologia – Fonte: Ministero della Giustizia
Grafico 1. Bersagli intercettati in Italia nel 2019 per tipologia – Fonte: Ministero della Giustizia
Attenzione: le quasi 98 mila intercettazioni telefoniche non equivalgono a quasi 98 mila persone intercettate. Dato che i sospetti hanno a volte più di un telefono ciascuno – in media si stima che siano intercettati 1,6 bersagli per persona – le singole persone equivalgono a circa 61 mila persone. Se si considera il dato complessivo delle intercettazioni, nel 2019 gli intercettati, telefonici e di altro tipo, il totale delle persone salgono fino a circa 76 mila.

Negli ultimi dieci anni il numero di intercettazioni è leggermente cresciuto per poi calare. Si è passati dalle oltre 131 mila intercettazioni del 2009 al picco delle oltre 141 mila del 2013, fino al minimo delle oltre 120 mila nel 2018 (Grafico 2). Rispetto all’inizio degli anni Duemila, quando si facevano circa 70 mila intercettazioni l’anno, i dati sono comunque cresciuti parecchio.
Grafico 2. Bersagli intercettati in Italia tra il 2009 e il 2019 – Fonte: Ministero della Giustizia
Grafico 2. Bersagli intercettati in Italia tra il 2009 e il 2019 – Fonte: Ministero della Giustizia

Da dove viene il dato dei «130 mila»

Costa parla poi di intercettazioni che durano in media due mesi per ciascuna. Nel database pubblico del Ministero della Giustizia non sono invece contenute le statistiche sulla durata delle intercettazioni. Il dato è però presente (pag. 7) nella relazione tecnica di uno schema di decreto del Ministero della Giustizia per la razionalizzazione delle spese delle intercettazioni.

Qui si legge che negli ultimi cinque anni le intercettazioni di tipo telefonico sono durate in media 57,74 giorni (i «due mesi» citati da Costa), quelle di tipo ambientale 72,04 giorni e quello di tipo telematico 73,87 giorni.

Tra l’altro, nella relazione tecnica compare (pag. 7) anche il dato citato da Costa su Twitter: «I bersagli intercettati negli ultimi cinque anni risultano essere nella media di circa 130 mila annui, di cui l’85 per cento degli stessi fanno riferimento alla categoria delle prestazioni funzionali alle intercettazioni di tipo telefonico, il 12 per cento a quelle di tipo ambientale e il 3 per cento a quelle di tipo telematica».

Il deputato di Azione potrebbe insomma citare una media su cinque anni ma, come abbiamo visto prima, commette comunque l’errore di considerare questo dato come quello complessivo delle utenze telefoniche intercettate. In realtà è il dato complessivo dei bersagli.

Per quanto riguarda i costi delle intercettazioni, secondo la relazione tecnica dello schema di decreto (Tabella a), lo Stato italiano spende circa 135 milioni di euro l’anno in intercettazioni: il 62,8 per cento per quelle ambientali, il 25,7 per cento per quelle telematiche e solo l’11,5 per cento per quelle telefoniche.

Il verdetto

Secondo Enrico Costa, ogni anno in Italia «130 mila utenze vengono intercettate in media per due mesi ciascuna», commentando la notizia dei giornalisti intercettati telefonicamente dalla procura di Trapani. Abbiamo verificato e il deputato di Azione commette un’imprecisione.

Nel 2019 nel nostro Paese le intercettazioni sono state oltre 121 mila (130 mila nella media negli ultimi cinque anni). Il dato però non fa riferimento alle «utenze» telefoniche intercettate, ma a tutti i bersagli delle intercettazioni, che nell’85 per cento dei casi sono telefoni (98 mila circa). Nei restanti sono, per esempio, ambienti o caselle di posta elettronica.

Va poi aggiunto che in media sono intercettati 1,6 “bersagli” per persona – ad esempio perché l’intercettato ha più di un telefono – dunque a 98 mila intercettazioni circa corrispondono più o meno 61 mila persone intercettate telefonicamente in un anno (dati 2019).

La media della durata di due mesi per intercettazione telefonica è invece corretta.

In conclusione Costa si merita un “C’eri quasi”.

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