Pierluigi Bersani ironizza sul potere salvifico del famoso patto tra Renzi e Berlusconi, in grado di migliorare i titoli borsistici Mediaset durante il “mercoledì nero” della Borsa di Milano. Ironia o meno, il messaggio che l’ex segretario vuole far passare è piuttosto chiaro: la performance di Mediaset in Borsa ha a che fare con il rinnovato Patto del Nazareno.



I dati



Partiamo dai dati: il 12 novembre si rinnova il cosiddetto “Patto del Nazareno”: Renzi e Berlusconi si incontrano per rinsaldare (almeno così pare) gli accordi politici che mantengono in vita governo e riforme, in particolare quella elettorale.



Lo stesso giorno la Borsa (indice Ftse Mib) perde effettivamente il 2,9% rispetto al giorno precedente, mentre Mediaset guadagna molto, per l’esattezza proprio il 6% citato da Bersani in chiusura di seduta. In basso riportiamo il grafico elaborato da dati Google Finance (qui Mediaset e qui Ftse Mib, colonna “close”).










Mediaset & Patto del Nazareno: quale legame?



A quanto pare nessuno. Riguardo la azioni Mediaset, molte fonti autorevoli più o meno specializzate (da Soldionline, che cita inoltre la view positiva degli analisti di riferimento, a Repubblica, passando per l’Ansa e siti specializzati come Morningstar) attribuiscono in modo ben più ovvio il rialzo all’annuncio del buon “III Quarter”: nove mesi positivi per l’azienda, che viene “premiata” dagli investitori per aver confermato i target del 2014 (si veda la presentazione sul sito Mediaset).



Basta per fare +6%? Non lo si può dire con certezza, ma possiamo affermare che un “razionale economico evidente” c’è, al di là degli accordi “segreti” che possano esserci stati. Senza dire che non è chiaro come i mercati riescano ad anticipare/sapere tali accordi a seduta praticamente conclusa (l’incontro Renzi-Berlusconi ha avuto luogo nel tardo pomeriggio). A riprova di ciò aggiungiamo che nel giorno cui fa riferimento Bersani il titolo guadagnava già in apertura (Bloomberg) proprio in conseguenza dell’annuncio del “III Quarter” del giorno prima, dunque precedentemente al rinnovo del patto. Viene in mente Guglielmo da Ockham, col suo celebre “rasoio”: quando c’è una spiegazione evidente, è quantomeno illogico cercare soluzioni più difficili e improbabili.



Cosa influenzò l’andamento della Borsa?



Per quanto riguarda la Borsa, come confermato da questo articolo del Sole 24 Ore quel giorno pesarono le performance negative dei titoli bancari, a causa della persistente incertezza sulle strategie di quantitative easing della Bce. Insomma, problemi un po’ più “macro” del Patto del Nazareno.



Sebbene delle oscillazioni borsistiche sia davvero difficile stabilire rapporti di causa-effetto certi, in questo caso la stampa (più o meno specializzata, ma comunque “autorevole”) attribuisce le fluttuazioni di Mediaset e Indice Mibtel del 12 novembre a eventi molto diversi da quelli citati da Bersani (il cui nesso, abbiamo visto, risulta improbabile anche dal punto di vista temporale).



Il verdetto



Ricapitolando: il 12 novembre è vero che Mediaset ha guadagnato e la Borsa ha perso, ma la causalità insinuata da Bersani è non solo infondata (i mercati non potevano sapere il contenuto dell’accordo) ma anche fuorviante, visti gli ottimi risultati del “III Quarter” di Mediaset. Dati corretti, ma interpretazione dei fatti (che è il cuore della dichiarazione) distante (se non impossibili) da quella degli analisti e della stampa: “Pinocchio andante”.