In tempi di polemica sull’euro, sparare sulla moneta unica fa sempre bene dal punto di vista elettorale. Si richiama quel settore della popolazione maggiormente colpito dalle politiche di austerità, dalle sfide della globalizzazione, e dalla stagnazione dell’economia italiana.
Alfano ricorda ai suoi interlocutori del repentino innalzamento del costo della vita da quando – dice lui – il cambio lira-euro fu fissato a 1.936,27 lire per 1 euro. Valore troppo basso, secondo una tesi più volte reiterata dal Pdl. Un cambio a 1.800 lire ci avrebbe dato una valuta più forte ed avrebbe contenuto i prezzi dei beni importati.
Certo, l’argomento sembra entrare in contraddizione con quanto va di moda di questi tempi: un’uscita dall’euro per poter ricorrere facilmente a svalutazioni e sostenere le nostre esportazioni. Attaccare l’euro, in ogni caso, vale di più dal punto di vista elettorale del come lo si attacca.
E’ vero che l’inflazione è aumentata nel corso del 2002, anno in cui la nuova valuta è stata messa effettivamente in circolazione. L’aumento del 2,4% rispetto al 2,7% del 2001, però, non sostiene sicuramente la tesi secondo cui un “arrotondamento all’insù” da parte dei commercianti, sfruttando la confusione generale dei consumatori, abbia generato inflazione. L’aumento dei prezzi, minimo (dello 0,3%, riportato da “La Voce”) è stato causato dai costi necessari al cambio di valuta (nuovi registratori, nuovi bancomat, nuove casse ecc…), ma, ripetiamo, un 2,4% nel 2002 è sicuramente inferiore ad un 2,7% nel 2001.
Inoltre, Alfano sostiene che sia stato il cambio (fissato il primo gennaio del 1999), piuttosto che l’introduzione in circolazione dell’euro 3 anni più tardi, ad aver intaccato il potere d’acquisto delle famiglie italiane. Ebbene, sempre secondo l’Istat l’inflazione del 1999 raggiungeva l’1,6%. Rispetto all,1,8% dell’anno precedente ed alla media di 3,6% dei tre anni precedenti, non sembra tanto.
La dichiarazione di Alfano pare essere una panzana pazzesca, ma chissà, avrebbe potuto voler dire chissà cos’altro. Si becca un “Pinocchio andante”.