Il 24 aprile, ospite di due programmi su Rai 1 condotti da Bruno Vespa, il leader della Lega Matteo Salvini ha ripetuto che la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina creerà 120 mila posti di lavoro. Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha citato questo numero due volte ospite a Cinque Minuti (min. 0:47 e min. 2:43) e poi una volta ospite a Porta a Porta (min. 23:40). In entrambe le trasmissioni, il leader della Lega ha citato come fonte la Società Stretto di Messina, riattivata lo scorso anno dal governo Meloni per costruire il ponte.
Già all’inizio del suo mandato Salvini aveva detto che l’opera avrebbe creato 120 mila posti di lavoro, ma nei mesi successivi ha via via ridotto questa stima, parlando di 100 mila posti di lavoro, scesi a 50 mila, a 40 mila e ad «alcune decine di migliaia». Il 27 aprile, tre giorni dopo le interviste su Rai 1, lo stesso Salvini ha detto in un’intervista al Corriere della Sera che «aprire i cantieri» del ponte «significherà, secondo le stime della Società Stretto di Messina, creare fino a 100 mila posti di lavoro in tutta Italia».
Dunque, Salvini continua a ripetere cifre diverse sull’impatto occupazionale del ponte sullo Stretto. Ma numeri alla mano, vediamo perché la stima sui 120 mila posti di lavoro creati è scorretta.
Già all’inizio del suo mandato Salvini aveva detto che l’opera avrebbe creato 120 mila posti di lavoro, ma nei mesi successivi ha via via ridotto questa stima, parlando di 100 mila posti di lavoro, scesi a 50 mila, a 40 mila e ad «alcune decine di migliaia». Il 27 aprile, tre giorni dopo le interviste su Rai 1, lo stesso Salvini ha detto in un’intervista al Corriere della Sera che «aprire i cantieri» del ponte «significherà, secondo le stime della Società Stretto di Messina, creare fino a 100 mila posti di lavoro in tutta Italia».
Dunque, Salvini continua a ripetere cifre diverse sull’impatto occupazionale del ponte sullo Stretto. Ma numeri alla mano, vediamo perché la stima sui 120 mila posti di lavoro creati è scorretta.