Domanda lecita quella di Giannino, che riporta i dati in maniera piuttosto precisa. Il numero di consiglieri regionali è infatti pressoché corretto: dall’elenco riportato dal sito parlamentiregionali.it risulta un totale di 1110 consiglieri. La situazione è però destinata ad essere modificata dal dl 138/2011, secondo il quale il numero massimo di consiglieri deve essere pari a:
– 20 per Regioni fino a un milione di abitanti,
– 30 per Regioni fino a due milioni di abitanti,
– 40 per Regioni fino a quattro milioni di abitanti,
– 50 per Regioni fino a sei milioni di abitanti,
– 70 per Regioni fino a otto milioni di abitanti,
– 80 per Regioni superiori a otto milioni di abitanti.
Tale provvedimento dovrebbe portare ad un taglio di circa 300 consiglieri, taglio che però avrà effetto solo dopo la modifica degli statuti regionali e con decorrenza dalla prima elezione del Consiglio successiva al cambiamento degli statuti. Per maggiori dettagli sulle modifiche statutarie già effettuate si veda qui.
Venendo alla parte “succosa” della dichiarazione, cerchiamo di capire se, in termini monetari, converrebbe al Presidente degli Stati Uniti candidarsi, ad esempio, al Consiglio regionale di Campobasso o in qualunque altra parte della penisola. Dal documento del Congressional budget 2012 (pag. 18, Compensation of the President) scopriamo che Barack Obama riceve uno salario annuo di 400 mila dollari (circa 295 mila euro) a cui si aggiungono 50 mila dollari di rimborso spese (circa 37 mila euro). Più complesso sembra, invece, il calcolo degli stipendi dei nostri consiglieri regionali, sia perché ovviamente essi variano da Regione a Regione, sia perché al salario si sommano varie indennità.
Prendiamo ad esempio la Lombardia che secondo il Sole24Ore è la Regione con gli stipendi più alti. Forse per desiderio di trasparenza (dovuto ai recenti scandali sulle spese effettuate da alcuni consiglieri non proprio pertinenti al loro ruolo istituzionale) riporta sul proprio sito un documento dettagliato sugli stipendi dei consiglieri. Ogni consigliere ha diritto a:
– Una indennità di funzione calcolata in base all’indennità mensile dei parlamentari pari a 3.110 euro, al netto del contributo, ai fini del vitalizio che è pari a 2132 euro e le ritenute fiscali di 3288 euro. Dobbiamo, infatti, verificare lo stipendio lordo per poterlo confrontare con quello del Presidente degli Stati Uniti (che è un valore pre-tasse);
– una diaria per rimborso spese di presenza pari a 2.341 mensili;
– un rimborso spese forfettario per il trasporto dalla residenza a Milano che va da 295 a 2360 euro;
– un rimborso spese forfettario per missioni nel territorio pari a 3525 euro.
In totale risulta un valore mensile che va da 14.691 a 16.755 euro (a seconda del rimborso per trasporto), cioè tra i 176.292 e i 201.060 euro all’anno. Cifra che equivale al 50% in meno di quanto guadagna Barack Obama. Il sito parlamentiregionali.it riporta un’interessante stima dei costi Regione per Regione che potete trovare a questo link.
Dunque, i consiglieri ricevono uno stipendio considerevole, che tuttavia non è maggiore rispetto a quanto guadagna il Presidente americano, anzi è all’incirca il 50% in meno. A che cosa poteva riferirsi Giannino? Una ipotesi è che il leader di Fid stia riferendosi a questa inchiesta del Sole24Ore, in cui viene calcolato quanto costa ai cittadini mantenere un consigliere regionale “considerando solo le spese più politiche e senza considerare le ricadute legate al personale amministrativo di supporto”. Tale costo viene dichiarato essere pari a 743 mila euro per ciascun consigliere (che però è il 1505 in più rispetto al Presidente Obama). Come tale cifra sia calcolata rimane non chiaro, anche se dalla anagrafica allegata all’articolo sembrerebbe che siano stati inclusi, oltre agli emolumenti, altre spese istituzionali e consulenze. Resta il fatto che, sebbene tali costi siano pagati dalla collettività attraverso le tasse, essi non sono parte dello stipendio dei consiglieri: rappresentano quanto ci costa tutto il sistema dentro cui i politici operano.
Insomma l’affermazione di Giannino si salva dalla Panzana solo per la correttezza della prima parte della dichiarazione: non scampa un “Pinocchio andante”!