I debiti delle amministrazioni pubbliche verso le imprese sono una delle tante assurdità di questo Paese. Regolarmente si alza l’urlo di disperazione di piccoli e grandi imprenditori che vantano crediti nei confronti dello Stato, la cui riscossione sembra sempre più illusoria. Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera, sceglie di evidenziare la questione citando la relazione annuale 2013 di Banca d’Italia presentata a fine maggio scorso. I suoi numeri saranno corretti?



Sulla questione dei tempi medi di pagamento non ci piove. Proprio a pagina 162 della relazione, Bankitalia rivela le sue stime sui tempi medi di pagamento delle amministrazioni pubbliche, pari a 180 giorni, in lieve flessione rispetto al 2012. Tale durata – sei mesi circa – è di gran lunga superiore al limite di 30 giorni (o 60 in alcune eccezioni) previsti dalla direttiva 2011/7/UE. Secondo l’indagine European Payment Index citata nella relazione Bankitalia l’attesa è in realtà pari a 165 giorni ma in ogni caso siamo lontani anni luce dai livelli che dovremmo rispettare.



Relativamente all’ultima parte della dichiarazione – l’azione del governo mirata a frenare la formazione di nuovi debiti – è forse un po’ presto per essere tranchant come Brunetta. Innanzitutto sembra esserci stata una riduzione dello stock di debito da ripagare; secondo la stima pubblicata nella relazione annuale (definita “larga” dalla stessa Bankitalia) l’indebitamento sarebbe calato da 90 a 75 miliardi di euro nel corso del 2013. Un potenziale segnale positivo si potrebbe inoltre riscontrare nei contratti stipulati nel 2013, i cui pagamenti sono avvenuti in media entro 60 giorni. Il punto più importante da segnalare, però, è che l’attuale governo è in carica dal febbraio 2014 mentre i dati di Banca d’Italia sono relativi al 2013. Dunque, se vi è un governo a cui attribuire meriti o colpe alla luce dei dati Bankitalia non può essere che il governo Letta (in cui Forza Italia ha inizialmente partecipato).



Renato Brunetta cita dati corretti ma giunge a una conclusione fuorviante: non si può valutare dalla relazione di Bankitalia l’operato del governo Renzi riguardante i debiti commerciali delle pubbliche amministrazioni. Nella speranza che questo problema venga effettivamente affrontato in maniera incisiva, assegniamo “Nì” al capogruppo forzista.