Gianni Cuperlo riporta un dato tanto drammatico quanto incredibile e ha purtroppo ragione. I costi sociali delle violenze sulle donne sono effettivamente 17 miliardi di euro secondo la recente stima di una fonte estremamente dettagliata, l’indagine della Onlus Intervita “Quanto costa il silenzio”.
Dei 16.719 miliardi di euro spesi ogni anno a causa della violenza di genere, 2.377 sono costi diretti (pag. 15 del report): sanitari (460,4 milioni), consulenza psicologica (158,7 milioni), farmaci (44,5 milioni), ordine pubblico (235,7 milioni), giudiziari (421,3 milioni), spese legali (289,9 milioni), costi dei servizi sociali dei Comuni (154,6 milioni), dei centri antiviolenza (circa 8 milioni). La mancanza di produttività è valutata intorno ai 604,1 milioni di euro. Il costo é soprattutto composto da elementi non monetari: Intervita valuta in 14,3 miliardi di euro il costo umano, emotivo ed esistenziale sostenuto dalle vittime, dai loro figli e familiari (impatto della violenza sui bambini, erosione del capitale sociale, riduzione della qualità della vita e della partecipazione alla vita democratica).
E’ infine vero che sono (almeno) 7 mesi che si discute di Imu (riferito ai 4 miliardi stimati come gettito per il pagamento dell’imposta sulla prima casa) come questione cardine per l’elettorato Italiano: eravamo a febbraio 2013, e Silvio Berlusconi mandava a molti italiani una lettera con una promessa di rimborso.