Un “Vero” per Mario Monti: intervistato il 26 gennaio scorso da Gad Lerner nella puntata di Zeta, il Presidente del Consiglio uscente ha dichiarato che “per ora neanche un euro è stato sborsato dal Tesoro per andare al Monte dei Paschi”.
Monti rispondeva a una domanda del presentatore che gli chiedeva un commento su quanto affermato da Il Giornale sulla vicenda Monte Paschi – il terzo istituto bancario finito nel mirino della magistratura per via di alcune operazioni con prodotti strutturati effettuate negli anni scorsi per nascondere delle perdite in bilancio. La banca, costretta da vincoli europei a ricapitalizzare, è ricorsa agli aiuti di Stato in un momento in cui il governo dei tecnci ha chiesto ai cittadini sacrifici per risanare i conti pubblici. Il quotidiano di Sallusti accusa, quindi, Monti di aver fatto pagare agli italiani l’Imu “per salvare la banca del Pd”.
Quando però, Monti, il 26 gennaio, ha dichiarato che la Monte dei Paschi non ha ricevuto soldi dal governo dice il vero, visto che l’istituto senese li riceverà solo a marzo.
Come spiegato dal Ministero delle Finanze, con l’obiettivo di rispettare i requisiti imposti dall’Eba – che prevedono un Core Tier 1 al 9% – la Banca Monte Paschi, non in grado di procedere da sola al potenziamento del capitale, ha chiesto allo Stato un sostegno pubblico fino a 2 miliardi di euro.
Gli aiuti arriveranno con l’emissione dei cosiddetti Monti-Bond a marzo, come stabilito da un emendamento approvato dalla Commissione Bilancio del Senato il 15 dicembre scorso (il testo della Legge di Stabilità 2013 che contiene l’articolo 23-sexies del d.l. n. 95/2012 aggiornato è consultabile qui). La banca aveva già ricevuto in passato soldi dallo Stato, nel dettaglio 1,9 miliardi di euro in Tremonti-bond che i Monti-bond sostituiranno e integreranno con altri 2 miliardi di euro.
Al 26 gennaio il governo di Monti non è quindi ancora intervenuto per potenziare il capitale della banca senese.
L’emissione dei Monti-bond è soggetta al verificarsi di diverse condizioni, tutte al momento soddisfatte. I soci della Monte dei Paschi, riunitisi in un’accesa assemblea straordinaria il 25 gennaio, a pochi giorni dallo scoppio dello scandalo derivati, ha dato un’autorizzazione preventiva a un aumento di capitale propedeutico al pagamento della quota capitale e degli interessi dei Monti-bond (qui il link) e il 26 gennaio, anche Bankitalia ha dato il disco verde all’emissione dei Monti-bond.
Lo scandalo B.Mps ha fatto molto discutere e il Codacons si sta battendo per fermare il versamento degli aiuti alla banca. Dopo il ricorso al Tar, l’associazione ha presentato anche la diffida alla Corte dei Conti, ma difficilmente questo riuscirà a fermare gli aiuti di Stato alla banca senese.