Federalista convinta, Emma Bonino punta a superare anche uno dei pochi simboli rimasti della sovranità indiscussa dei singoli Paesi membri dell’Unione Europea: la politica di difesa. Che si trovi affascinante o ripugnante l’idea di costituire un singolo esercito europeo, è importante sapere se i dati citati dal ministro per gli Affari Esteri sono corretti.



Partiamo dalla spesa militare. I dati più recenti sulla spesa militare nei Paesi Ue si riferiscono al 2012 e sono reperibili nella banca dati del Stockholm International Peace Research Institute (Sipri). Secondo questi dati, nel 2012 la spesa degli allora 27 Paesi membri (oggi 28 con l’aggiunta della Croazia) ammontava a circa 274 miliardi di dollari a prezzi correnti. Vale la pena sottolineare che, per quanto il Sipri sia un istituto rispettato e utilizzato come fonte per la spesa militare anche dalla Banca Mondiale, i dati sulla difesa sono per natura poco trasparenti ed in alcuni casi – ad esempio la Grecia – le stime possono essere più o meno vicine alla realtà. Usando il cambio medio dollaro-euro nel 2012* (pari a $0,78:1€) convertiamo questo valore in euro ed otteniamo 213 miliardi di euro di spesa militare nei 27 Paesi Ue nel 2012. Non lontano dalla cifra citata dalla Bonino, che però non è nemmeno particolarmente precisa, esagerando di quasi un quinto la spesa militare in Europa.






E per quanto riguarda le due milioni di persone sotto le armi? Il Sipri non diffonde dati sulla dimensione degli eserciti europei, quindi ci affidiamo alla European Defence Agency (Eda), un’agenzia che ambisce a rafforzare le capacità militari dell’Ue e di cui fanno parte tutti i Paesi membri, fatta eccezione della Danimarca. I dati più recenti disponibili in questo caso si riferiscono al 2011; in quell’anno il personale impiegato dalla difesa ammontava a 1.925.465 unità,. Come si può vedere nel grafico a destra (tratto dal Defence Data 2011 dell’Eda citato sopra), tale numero è in costante e significativo calo dal 2006. Mancano da questo totale il valore per la Danimarca, ma si tratta di un ammontare relativamente modesto pari a circa 25.000 unità. Corretto in questo caso il dato della Bonino ma solo se si considera il personale totale: in termini di “persone sotto le armi” come le chiama il ministro, vediamo nel grafico sopra che il personale militare ammonta a circa 1,55 milioni. Altra imprecisione piuttosto rilevante per la Bonino.



Non riteniamo, invece, che l’ultima parte della dichiarazione sia verificabile attraverso il fact-checking. L’appropriatezza o meno dell’equipaggiamento degli eserciti varia drammaticamente da Paese a Paese oltre che da missione a missione. Non vi è un indice di preparazione degli eserciti che ci permetterebbe di confrontare lo stato degli eserciti Ue con quelli delle principali potenze mondiali, né possiamo affidarci a singole analisi di esperti sul tema per affrontare un argomento così ampio come quello ripreso in fine di frase dalla Bonino.



Ci asteniamo dal valutare la ministra sulla parte meno oggettivamente giudicabile della dichiarazione (rimanendo aperti ad eventuali consigli da parte dei nostri lettori), ma non possiamo non rilevare che è decisamente imprecisa quando cita i dati puntuali, ottenendo così un “Nì” da Pagella Politica.





P.S.: per chi volesse approfondire lo studio sulla spesa militare nei 27 Paesi membri della Eda, consigliamo questa dettagliata presentazione dell’Agenzia Europea di Difesa.



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*Per ottenere il cambio Dollaro-Euro bisogna:

–> selezionare “Usa-Dollaro” come “Valuta disponibile”

–> selezionare “Euro” come “Valuta desiderata”

–> Scegliere “periodo” 1 anno dal 1 gennaio 2012 al 31 dicembre 2012

–> Selezionare la tab “tabella” e si trova il valore medio del cambio durante l’anno