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Il Parlamento Ue può sfiduciare la Commissione, anche se Procaccini dice di no

| 28 marzo 2025
La dichiarazione
«Non si può togliere una fiducia alla Commissione europea [...]. Non è previsto dai trattati»
Fonte: L’aria che tira – La7 | 26 marzo 2025
EPA/RONALD WITTEK
EPA/RONALD WITTEK
Verdetto sintetico
Il parlamentare europeo di Fratelli d’Italia non dice la verità.
In breve
  • In base ai trattati, il Parlamento Ue può votare una mozione di sfiducia contro la Commissione. TWEET
  • Finora una mozione di questo tipo non è mai stata approvata. TWEET
Il 26 marzo, ospiti a L’aria che tira su La7, il parlamentare europeo di Fratelli d’Italia Nicola Procaccini e la deputata del Movimento 5 Stelle Vittoria Baldino si sono scontrati sul piano di riarmo proposto dalla Commissione europea. 

Durante la trasmissione, Procaccini – che è co-presidente del gruppo dei Conservatori e dei Riformisti Europei (ECR) – ha spiegato perché Fratelli d’Italia, pur avendo votato a favore della Commissione Ue guidata da Ursula von der Leyen, nutre delle riserve sul piano di riarmo presentato dalla Commissione. A quel punto, Baldino gli ha chiesto perché il suo partito non ritiri allora la fiducia a von der Leyen, se ne contesta l’operato.

Procaccini ha reagito definendo la deputata del Movimento 5 Stelle «un’ignorante», e sostenendo che non è possibile sfiduciare la Commissione. «Non si può togliere una fiducia alla Commissione europea: ti devo dare questa notizia. Non è previsto dai trattati», ha affermato, senza che Baldino replicasse nel merito.

Ma è vero, come sostiene il parlamentare di Fratelli d’Italia, che la Commissione Ue non possa essere sfiduciata? In breve: Procaccini sbaglia. I trattati dell’Unione europea prevedono infatti la possibilità che il Parlamento europeo revochi la fiducia alla Commissione.

La fiducia alla Commissione

In base all’articolo 17 del Trattato sull’Unione europea, la Commissione Ue deve avere il sostegno del Parlamento europeo. In primo luogo, il Parlamento è chiamato ad approvare il candidato alla presidenza della Commissione. Successivamente, deve votare anche l’intera squadra dei commissari, composta dal presidente e dai 27 commissari designati.

Dopo le elezioni europee dell’8 e 9 giugno 2024, il 18 luglio il Parlamento europeo ha confermato von der Leyen per un secondo mandato alla guida della Commissione. Quattro mesi più tardi, il 27 novembre, ha approvato anche la composizione completa della Commissione, che è così entrata ufficialmente in carica.

Tra i partiti italiani, la nuova Commissione Ue ha ricevuto il sostegno del Partito Democratico, di Forza Italia e, appunto, di Fratelli d’Italia. Nell’attuale Commissione Ue, il partito di Giorgia Meloni esprime uno dei vicepresidenti di von der Leyen, Raffaele Fitto, che ricopre l’incarico di commissario europeo alla Coesione e alle Riforme.
Pagella Politica

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Che cosa dicono i trattati

Al contrario di quanto sostiene Procaccini, i parlamentari europei hanno il potere di sfiduciare la Commissione Ue in carica e di costringerla alle dimissioni. Il comma 8 dell’articolo 17 del Trattato sull’Unione europea stabilisce che «il Parlamento europeo può votare una mozione di censura della Commissione», cioè, di fatto, una mozione di sfiducia. Se questa mozione viene approvata, «i membri della Commissione si dimettono collettivamente dalle loro funzioni».

L’articolo 131 del regolamento interno del Parlamento europeo stabilisce che una mozione di censura può essere presentata da almeno un decimo dei deputati (cioè 72 su 720). Se però una mozione è già stata votata nei due mesi precedenti, per presentarne un’altra servono le firme di almeno un quinto dei deputati (144 su 720).

Secondo l’articolo 234 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, devono passare almeno tre giorni tra il deposito della mozione e il voto, che si tiene per scrutinio pubblico (non segreto). Per essere approvata, la mozione deve ottenere sia la maggioranza assoluta dei membri del Parlamento europeo (almeno 361 voti su 720), sia i due terzi dei voti espressi (dato che non è detto che partecipino tutti i parlamentari). In caso di approvazione, l’intera Commissione deve dimettersi, restando in carica per l’ordinaria amministrazione fino alla nomina di un nuovo esecutivo.

Fino a oggi nessuna mozione di censura – prevista fin dal Trattato di Roma del 1957 – è mai stata approvata. In alcune occasioni è stata presentata, ma è stata sempre respinta, come accaduto nel 2014 contro la Commissione guidata da Jean-Claude Juncker.

Il verdetto

Secondo Procaccini, i trattati dell’Unione europea non prevedono che il Parlamento europeo possa togliere la fiducia alla Commissione europea. Le cose non stanno come dice il parlamentare europeo di Fratelli d’Italia.

In base ai trattati, il Parlamento Ue può votare una mozione di sfiducia contro la Commissione. Finora una mozione di questo tipo non è mai stata approvata.

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