Tabacci, insomma, un pochino più di precisione. Certo, durante il dibattito Sky c’era poco tempo per rispondere, le lancette ticchettavano via veloci, ma almeno specificare chi è il soggetto (le famiglie? le imprese? entrambe?), di quale tipo di energia stiamo parlando (luce? gas? entrambe?) e rispetto a chi paghiamo l’energia 30-35% in più (la Francia? la Germania? Gli Stati Uniti?) sarebbe stato utile. In ogni caso, in mancanza di un parametro di riferimento preciso, probabilmente Tabacci faceva un paragone con la media dei prezzi dell’energia negli altri Paesi dell’Unione Europea.



Il dato del 30% infatti non suona nuovo. Nel 2011 Confartigianato aveva lanciato un allarme: le imprese italiane pagano l’energia il 30% in più rispetto alla media europea. Ma cerchiamo di trovare dati più completi. In soccorso arriva l’Eurostat, e sulla base degli ultimi dati disponibili abbiamo ricavato la seguente tabella di dati:






Dai calcoli scopriamo che le famiglie italiane, rispetto alla media dell’Ue a 27, pagano il 15% in piu’ per l’elettricità e il 18% in più per il gas. Le imprese italiane invece, sempre rispetto alla media dell’Ue a 27, pagano il 31% in piu’ per l’elettricità, e appena lo 0,2% in piu’ per il gas. Non possiamo fare a meno di notare che 3 percentuali su 4 sono ben lontane dal 30-35% citato. Ma forse Tabacci, che ha rilasciato questa dichiarazione mentre si parlava di giovani, lavoro e produttività, si riferiva più alle imprese che alle famiglie. In quel caso, come riportato sopra, il dato sarebbe corretto solo se si parla di elettricità e non invece se si tiene conto anche del costo del gas.



L’imprecisione e la totale mancanza di riferimenti costa il Vero a Tabacci, che deve accontentarsi di un “Nì”!