Il ministro dell’Economia rivendica i risultati raggiunti dal governo sotto il profilo dello spread e del rendimento degli interessi sul nostro debito, citando i numeri giusti.
Come mostra un documento della Banca d’Italia, il tasso di interesse medio dei Btp – i Buoni del Tesoro Poliennali – si è attestato al 3,65% nel dicembre del 2013. Se paragonato al punto più alto della nostra recente crisi del debito – quel novembre del 2011 in cui il rendimento dei Btp era schizzato al 6,99% e Berlusconi lasciò il posto a Monti – Saccomanni può ben festeggiare i valori attuali. Per completezza, riportiamo qui accanto i dati Bankitalia relativi ai tassi di interesse nel periodo 2011-2013.
E’ inoltre vero quanto sostiene nella seconda parte della dichiarazione. Lo scorso 29 ottobre, durante un’audizione al Senato sulla legge di stabilità, il ministro affermò: “Si ipotizza una graduale riduzione del differenziale di rendimento sui titoli di Stato decennali rispetto a quelli tedeschi: a 200 punti base nel 2014 e a 100 nel 2017”. Effettivamente la previsione fu accolta con un certo scetticismo. Un comunicato stampa Adusbef – l’associazione dei consumatori del settore – titolava: “Calo spread previsioni da Mago Otelma!”
E invece, nella prima settimana di gennaio, lo spread – che ricordiamo essere la differenza tra il rendimento dei Btp italiani a 10 anni e dei Bund tedeschi – ha oscillato tra un minimo di 196 e un massimo di 212 punti, come mostra il grafico de Il Sole 24 Ore riportato accanto.
Insomma, tutto vero per Saccomanni!