Matteo Renzi alla lavagna parla della riforma della scuola, prossima sfida per il suo governo. Prima di lanciarsi sui temi scolastici però, non resiste ad aprire una piccola parentesi sui dati positivi dell’economia registrati nel primo trimestre 2015. Peccato che esageri con l’ottimismo.



I trimestri sono sei



Il 13 maggio l’Istat ha pubblicato le stime preliminari per l’andamento del Pil nel 1° trimestre 2015 e, stando ai dati, il Pil è cresciuto dello 0,3% rispetto al trimestre precedente, pur rimanendo invariato (+0,0%) rispetto al 1° trimestre del 2014.



Tuttavia, come si può vedere consultando il testo integrale, questa crescita non arriva dopo “una dozzina di trimestri” (ovvero tre anni) bensì da sei. Senza andare indietro al 2012, già nel terzo trimestre del 2013 infatti il Pil aveva registrato un modesto +0,1%. Quel segno positivo fu rivendicato con orgoglio dall’allora Presidente del Consiglio Enrico Letta pochi giorni prima che venisse rimosso da Palazzo Chigi*.



graphIl verdetto



Il +0,3% è il miglior risultato ottenuto dall’economia italiana dal 2° trimestre 2011 in avanti, quindi quasi quattro anni. Non è però la prima volta in una dozzina di trimestri che il Pil italiano registra un segno “più”. Già sei trimestri fa, nel terzo trimestre 2013, il Pil aveva registrato un +0,1%. Un segno più risicato, è vero, ma pure sempre positivo. “Nì” per Renzi.



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* I dati Istat di inizio 2014 non combaciano perfettamente con quelli attuali proprio perchè si tratta di stime preliminari che vengono rivisitate retroattivamente quando si hanno dati più certi.