La speranza fa parte dell’armamentario retorico del Presidente del Consiglio: a più riprese, nelle tornate elettorali che lo hanno visto protagonista e nei comizi a cui partecipa su e giù per lo Stivale, Renzi dipinge l’immagine di un’Italia che ce la fa e che, nonostante la crisi, si rimbocca le maniche e lavora. In Calabria per sostenere il candidato (poi vincitore) del Partito Democratico Mario Oliverio, il Premier sembra promettere: “il Sud è in difficoltà, ma possiamo arrivare ad essere come il Nord-Est, che è già meglio della Germania”. A noi non tocca far altro che vedere se i numeri gli danno ragione.
Il Nord-Est contro la Germania, 2013
Sentiamo spesso dire che, se non fosse per il Mezzogiorno, l’Italia sarebbe già uscita dalla recessione. Effettivamente, secondo uno studio della Svimez (Associazione per lo Sviluppo dell’Industria nel Mezzogiorno), una disparità tra le diverse macro-regioni dello Stivale esiste eccome. Ma il Nord-Est, almeno nell’ultimo anno, non sembra proprio essere il modello perfetto a cui fa riferimento Renzi.
Il Presidente del Consiglio prende infatti ad esempio una delle aree del Paese più maltrattate dalla crisi, e il confronto con la Germania (e con i suoi Laender più importanti*) nell’anno 2013 è impietoso, almeno a giudicare dalla crescita economica per singolo Land tedesco:
Come si può vedere dal grafico, non sembra esserci storia. Proviamo però ad esplorare la macro-regione del Nord-Est, stilando un confronto onnicomprensivo tra tutte le regioni considerate utilizzando i dati Svimez e dello Statistisches Budesamt:
Dal grafico possiamo vedere come per il 2013 il Nord-Est italiano si sia drammaticamente posizionato in fondo alla classifica, nella recessione più profonda. Anche qui non riusciamo quindi a riscontrare nessun sorpasso in termini di crescita del Pil, rispetto ai Bundeslaender tedeschi. E se Renzi avesse voluto riferirsi a dati più recenti?
La situazione attuale
Per l’anno in corso ovviamente abbiamo soltanto stime e previsioni che, per quanto possano essere sofisticate, difficilmente dipingeranno lo scenario esatto, tuttavia è utile confrontarli per vedere se il Premier ha visto in questi dati qualcosa che non si vedeva l’anno scorso. Per le previsioni di crescita del Nord-Est (+0,2%) ci affidiamo al rapporto Prometeia “Scenari Economie Locali”, aggiornato all’ottobre del 2014. Non troviamo purtroppo i dati di previsione al dettaglio per i singoli Bundeslaender tedeschi, ma ci affidiamo alla previsione per la Germania diffusa da Eurostat (+1,3%). Il divario è enorme, e non ci pare possibile ipotizzare altro se non una crescita ben più sostanziosa delle “migliori regioni” della Germania che vanno a comporre il dato nazionale.
Un tuffo nel passato
Proviamo a fare un’altra ipotesi: il Premier si starà forse riferendo al passato? Osserviamo la crescita del Pil reale del Nord-Est italiano dal 2001 al 2011, e paragoniamola all’equivalente per Land tedesco:
Qui i risultati sono meno chiari: il settentrione orientale italiano ha infatti mantenuto tassi di crescita abbastanza elevati, addirittura al di sopra del Nordrhein-Westfalen e del Baden-Wuerttemberg, almeno fino al 2006-2007. Poi è iniziata la crisi economica, e le Regioni citate da Renzi sono non solo state colpite più duramente, ma la ripresa è stata anche più lenta (prima ancora delle misure di austerità introdotte dal governo Monti).
Che verdetto dare?
Il verdetto da dare ci sembra chiaro, ma proviamo innanzitutto a riassumere i risultati:
- i dati per l’ultimo anno disponibile (2013) smentiscono chiaramente il Presidente del Consiglio: il Nord-Est italiano è infatti in piena recessione, mentre la Germania e gli altri Laender tedeschi crescono (ad eccezione del Nordrhein-Westfalen).
- Dividendo il Nord-Est nelle sue rispettive Regioni (Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Emilia Romagna) – e confrontando la crescita del Pil di ciascuna di queste con tutti i Bundeslaender tedeschi – si osserva come siano concentrate prevalentemente in fondo alla classifica, con l’unica eccezione rappresentata dal Trentino-Alto Adige.
- Le previsioni per il 2014, per quanto non dettagliate come vorremmo, non giustificano un simile ottimismo.
- Prima della crisi il Settentrione orientale presentava tassi di crescita elevati e superiori a due dei Laender tedeschi presi in osservazione, ma i contraccolpi della crisi sono stati molto più forti e la ripresa decisamente più lenta.
Insomma, sembra che l’affermazione di Renzi sia non solo confusa, (quali sono “le migliori regioni” della Germania?*) ma anche difficile da riscontrare nei fatti, specialmente non “oggi” come sostiene il Premier. “Panzana pazzesca”.
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*Quali sono le migliori regioni della Germania? Quelle con il Pil pro capite più alto? Quelle che crescono di più? Quelle più industrializzate? Abbiamo deciso di fare il confronto con i tre Laender più grandi, che sono a nostro avviso più comparabili con un’area estesa e popolosa come il Nord-Est. Laender come la Baviera (Bayern) e il Baden-Wuerttemberg, inoltre, sono fortemente orientati alle esportazioni, ed il loro modello imprenditoriale (Mittelstand) potrebbe essere paragonato grosso modo alla piccola impresa esportatrice veneta.