Il ministro Fornero ha sostanzialmente ragione: stante il principio di libertà d’impresa, infatti, un ministro della Repubblica italiana non ha formalmente il potere di convocare “d’imperio” l’Amministratore Delegato di un’azienda, grande o piccola, italiana o straniera che sia. Viste le sue funzioni di indirizzo politico e il dettato costituzionale (art. 41), il ministro, però, ha certamente la facoltà, nonché il dovere, di verificare quali siano le reali intenzioni di un’azienda. Visti gli effetti che le decisioni di investimento possono avere sul tessuto economico e sociale di un intero Paese, inoltre, specialmente in un momento di profonda crisi economica e sociale come quello attuale, l’intervento tempestivo dei ministri interessati è d’obbligo, in modo da poter prendere i provvedimenti necessari al fine del raggiungimento degli obiettivi di governo.