In passato ci siamo occupati di esponenti politici del nord che volutamente esageravano il peso specifico della loro realtà geografica (Formigoni insisté che la Lombardia era più ricca e grande della Svizzera); in questo caso Maroni non esagera, anzi semmai si trattiene.


Partiamo dalla definizione di “nord”, che – onde evitare traumatici diverbi su realtà politiche o geografiche – lasciamo fare all’Istat, che considera come regioni del nord tutte le regioni al di sopra dell’Emilia Romagna, inclusa quest’ultima. La popolazione di queste 8 regioni era,  al primo gennaio 2011 pari a 27.586.569 abitanti. Quindi Maroni non sbaglia, anzi pecca semmai di modestia: il nord ha quasi 30 milioni di abitanti.


E in confronto agli altri “Stati d’Europa”? Siccome la domanda di Fazio alla quale Maroni stava rispondendo era incentrata sul ruolo delle regioni nell’Unione Europea ci atteniamo ai soli Stati membri dell’Ue a 27 (includendo la Croazia che entrerà la prossima estate). Usando i dati Eurostat e combinandoli ai dati Istat di cui sopra possiamo elaborare la seguente tabella:


Dalla tabella scopriamo che un’ipotetica Euroregione padana sarebbe il settimo membro più popoloso dell’Ue, appena sotto quello che rimarrebbe dell’Italia. Maroni non sbaglia nemmeno nel dire che ci sono dei Stati con 2 milioni di abitanti in Europa, sono due: la Lettonia e la Slovenia. Ma ci sono Paesi ancora più piccoli: l’Estonia (1,3 milioni), Cipro (840mila), Lussemburgo (510mila) e Malta (415mila). Insomma, condivisibile o meno l’Euroregione del nord di Maroni non sarebbe sicuramente un “territorio piccolo” nel contesto europeo.