Energia, fonti rinnovabili e autosufficienza: in una manciata di secondi Beppe Grillo affronta alcune delle questione cruciali per quanto riguarda lo sviluppo economico e la sostenibilità ambientale in Italia. Sarà abbastanza preparato in questa difficile materia? Andiamo per ordine.
Grillo esordisce parlando del fatto che “non abbiamo bisogno di energia italiana, facciamo 4 volte quello che consumiamo”. Al di là della scarsa chiarezza di questa frase (noi chi?), se ipotizziamo che il leader del M5S si riferisse alla produzione italiana interna, abbiamo qualche difficoltà a dargli ragione.
Secondo l’ultimo report dell’Autorità per l’energia elettrica ed il gas, in Italia il fabbisogno energetico primario (per il quale si considerano le fonti di energia primarie, ovvero non trasformate, e quindi carbone, petrolio grezzo, gas naturale, energie rinnovabili…) è pari a 183,9 Mtep (= tonnellate equivalenti di petrolio, per maggiori informazioni sulle unità di misura dell’energia, pagg. 179 e 19), in diminuzione di 2.1 punti rispetto al 2010 (i dati si riferiscono al 2011). Al contrario la produzione interna è cresciuta, raggiungendo i 35.4 Mtep, ovvero il 19,25% del consumo interno. Una produzione decisamente inferiore al consumo. Anche se consideriamo la sola produzione di energia elettrica (che viceversa è una fonte di energia secondaria perché prodotta tramite tasformazione) la produzione interna è inferiore al consumo. Secondo i dati di Terna, confermati da report internazionali, “nel 2011, la richiesta di energia elettrica è stata soddisfatta per l’86,3% da produzione nazionale, per un valore pari a circa 288,9 miliardi di kWh” su un totale di 334.6 kWh consumati.
Cambia un po’ la situazione se guardiamo i dati a livello mondiale. Il totale di energia primaria che viene prodotta è, in realtà, pari a 12.717 Mtoe (dati Iea 2010 – Internazional Energy Agency) contro i “soli” 8.677 Mtoe che vengono consumati; la produzione non è 4 volte tanto, ma solamente 1.46 volte (o, se la vogliamo dire meglio, il consumo è soltanto il 68% della produzione complessiva).
Grillo però non sbaglia del tutto parlando di energia elettrica: se la produzione mondiale è infatti pari a 21.431 Twh (sempre dati Iea 2010 pag. 26), il consumo è 17.863,68 Twh (i dati Iea riportano 1.563 Mtoe, pag.35; la trasformazione è stata svolta qui). Insomma, quasi preciso Grillo, che però scivola su un dettaglio: un terawatt è effettivamente pari a mille miliardi di watt e rappresenta l’unità di misura più usata per misurare il consumo e la produzione di eletricità. La misurazione è, tuttavia, fatta in terawatt orari e Grillo dimentica di precisarlo, portando a credere che il consumo indicato sia quello relativo all’interno anno.
Infine, per quanto riguarda le fonti di produzione, Beppe Grillo omette nuovamente di specificare meglio il contesto di riferimento e possiamo solo ipotizzare che si riferisca al contesto internazionale visto che parla di nucleare – in Italia è completamente assente (si veda grafico 2 – dati dell’Autorità per l’energia elettrica ed il gas). Il grafico 1 (dati Iea 2010, pag. 26) rappresenta la distribuzione delle fonti a livello mondiale, dove si trova al primo posto il carbone, seguito dal gas naturale, poi dall’idrico e dal nucleare (Grillo ne inverte l’ordine) e infine dalle energie rinnovabili che si sommano all’interno di quel 3.7% (energia geo-termica, solare, vento, biogas e rifiuti).
Non pienamente preparato il leader del M5S che, nella foga del comizio, esagera in apertura e prosegue con qualche dato poco preciso (terawatt e fonti di produzione dell’elettricità). Un “Nì” complessivo!