Nello speciale di Bersaglio Mobile, Grillo non perde occasione di attaccare l’Europa. In questo caso, come avevano già fatto Renzi e Berlusconi prima di lui, si esprime riguardo il contributo italiano all’Europa, sottolineando che l’Italia dà più soldi all’Unione Europea di quanti non ne riceva indietro. Vediamo se i numeri sono corretti.
Sul sito della Commissione vediamo che il totale dei contributi nazionali italiani era pari a 14,98 miliardi nel 2012 – Grillo quindi risulta preciso quasi alla virgola. Quello che ci viene “restituito”, ovvero quel che viene speso in Italia è pari a 11,00 miliardi di euro: due miliardi in più di quanto detto dal leader M5S.
Passando alla seconda parte della dichiarazione, il leader pentastellato sostiene che, quanto ricevuto dall’Europa, “sparisca” in tre Regioni. Per la verifica delle sue parole consultiamo il sito della Ragioneria Generale dello Stato sui flussi finanziari Italia – Unione Europea.
A pagina 20 troviamo la distribuzione regionale dei fondi accreditati ed effettivamente notiamo che proprio tre Regioni fanno la parte del leone: Puglia, Campania e Sicilia, che tra di loro incassano circa 1,8 miliardi, ovvero il 43,7% del totale. Tuttavia, nonostante questo dato trovi conferma, dobbiamo aggiungere che la dichiarazione di Grillo è imprecisa per due ragioni: la prima è che il totale dei finanziamenti gestito dalle Regioni è di 4,2 miliardi questo significa che più della metà non vengono veicolati attraverso le Regioni. I fondi europei, infatti, possono essere veicolati anche direttamente dalla Commissione Europea o da una sua agenzia.
In secondo luogo, oltre a non poter asserire che i fondi siano propriamente “spariti” (siti come OpenCoesione.gov sono valenti tentativi di monitorare i fondi europei spesi, all’interno di in un contesto in cui la Corte dei Conti denuncia numerose irregolarità pur in calo nel 2012), questi arrivano – in maniera non irrilevante – anche in molte altre Regioni. Per smentire lo stereotipo che siano tutti destinati al sud, quattro realtà regionali del centro-nord (Toscana, Lombardia, Veneto e Piemonte) ricevono un non meno importante 20% del totale, mentre tutto il centro-nord ottiene il 31%.
In conclusione, Grillo esprime un concetto di fondo corretto (siamo un Paese contributore netto dell’Ue) ma sbaglia a quantificare le entrate e soprattutto esagera nell’indicare che tutti i fondi finiscono per essere assorbiti da tre Regioni quando queste prendono meno della metà dei fondi gestiti direttamente dalle Regioni: “Nì”.