L’ex premier Silvio Berlusconi è solito citare indici di gradimento personali di gran lunga superiori a quelli rilevati effettivamente dai principali istituti demoscopici. Il segretario del Pdl Alfano sembra aver ereditato questo vizio: è difficile infatti trovare sondaggi risalenti al periodo di questa dichiarazione che non indichino un apprezzamento degli italiani nei confronti di Berlusconi molto modesto.
Partiamo dal sondaggio IPSOS presentato a Ballarò lo scorso 11 settembre: secondo le rilevazioni, in questo sondaggio il 76% degli italiani non vorrebbe di nuovo un ruolo di primo piano per Berlusconi, e solo il 20% lo auspica. A risultati simili arriva il più recente Atlante Politico Demos, secondo cui Berlusconi è approvato dal 19% degli italiani. In questo sondaggio allmeno quattro leader che si possono considerare “nell’area dei moderati e del centrodestra” ottengono risultati migliori: Monti (55,2%), Montezemolo (39,8%), Passera (36,6%) e lo stesso Alfano (27,8%). Anche Maroni e Casini, che in passato hanno fatto parte di governi di centrodestra, si piazzano più in alto del Cavaliere.
Secondo il già citato sondaggio Demos, tra gli elettori del Pdl il candidato premier preferito rimane Silvio Berlusconi, con il 39,2% delle preferenze – che è l’unica ragione per cui non classifichiamo questa dichiarazione come panzana pazzesca. Al momento della dichiarazione di Alfano, Berlusconi è quindi il leader con il maggior consenso all’interno del Pdl, ma sicuramente non è il leader “moderato” (secondo la definizione di Alfano) con il maggior numero di consensi.