Intervistato da Mentana a Bersaglio Mobile, Matteo Renzi coglie l’occasione per attirare nuovamente l’attenzione sulla bassa partecipazione delle donne al mercato del lavoro (l’aveva già fatto in passato confondendo disoccupazione con occupazione). Sarà vero che la nostra occupazione femminile, ovvero la proporzione di donne occupate sul totale, è più vicina a quella del Nord Africa e Medio Oriente che ai livelli scandinavi?



Per scoprirlo guardiamo i dati della Banca Mondiale sulla proporzione di donne che partecipano al mercato del lavoro con un’età superiore ai 15 anni. Prima di procedere invitiamo i lettori a tenere presente che i dati Eurostat citati nell’articolo sopra sono riferiti alla popolazione femminile 15-64 e sono quindi valori più alti, dato che escludono la popolazione in età pensionabile. Detto questo, diamo un’occhiata alla mappa della Banca Mondiale: qui possiamo osservare come il nostro rosa chiaro sembri accomunarci più ai livelli algerini che non a quelli norvegesi.






Passando dai colori ai numeri, confrontiamo la media dei Paesi scandinavi (Norvegia, Finlandia, Svezia e Danimarca) con quella dell’Italia e degli altri Paesi del “Sud Europa” (limitandoci a quelli membri dell’Ue) e dell’area Medio Oriente e Nord Africa, secondo la categorizzazione della Banca Mondiale. In base ai nostri calcoli, l’Italia, con il 39,4% di occupazione femminile dai 15 anni in su, è effettivamente più vicina alla media dell’area mediorientale e nordafricana (22,8%) che non alla media dei quattro Paesi scandinavi (59,2%). Riassumiamo i dati nella figura in basso e assegniamo un “Vero” a questa dichiarazione di Renzi.