C’è profumo di Panzana in questa asserzione revanchista di Silvio Berlusconi.
Partiamo dai conti “sempre in ordine”. Alcuni indicatori utili al fine di determinare il grado di veridicita’ di questa dichiarazione, sono il deficit e l’avanzo primario (cioè al netto degli interessi passivi). Nel grafico sotto, elaborato dai dati del Fondo Monetario Internazionale, i risultati ottenuti da Berlusconi come Presidente del Consiglio sono evidenziati dai riquadri azzurri (Nb.: siccome la legge con il maggior impatto sul bilancio è la finanziaria – approvata a dicembre dell’anno precedente a quello di riferimento – abbiamo preso in esame solo gli anni per i quali la finanziaria era stata approvata dalla maggioranza di Berlusconi). Possiamo subito vedere che dal 1994 i conti pubblici si sono chiusi sempre in rosso.
Andando nello specifico i risultati dei governi del Cavaliere sono stati particolarmente deludenti: nel 2005 durante il governo Berlusconi II si è addirittura azzerato l’avanzo primario, portato sottozero (complice la recessione) nel biennio 2009-2011.
La riduzione dell’avanzo primario, riscontrato nel periodo 2001-2006, implica una gestione particolarmente sconsiderata dei conti pubblici, in cui si va assottigliando la differenza tra entrate e spese. Come si può vedere nel grafico sotto, elaborato da dati Bankitalia (relazione annuale sul 2011, tavola 13.2), la differenza tra entrate e spese al netto degli interessi passivi (in percentuale del Pil) è stata mediamente più bassa nei periodi del governo Berlusconi (+1,3% nel periodo 2002-2006 e +0,1% nel 2009-2011), che non ad esempio quando a Palazzo Chigi c’era Romano Prodi (2007-2008, +2,9%). [Ndr. coerentemente con il grafico sopra riportato, abbiamo attribuito i risultati di spesa e entrate al governo che aveva varato la finanziaria di quell’anno, ovvero che era in carica a dicembre dell’anno precedente].
Per quanto riguarda la seconda parte dell’affermazione (“senza mettere mai le mani nelle tasche degli italiani”), essa ricorda uno dei famosi cavalli di battaglia di Berlusconi, lo slogan “Meno Tasse Per Tutti”. La promessa sarà stata mantenuta? Se il Cavaliere intende dire di non aver mai aumentato le tasse, allora l’affermazione (molto categorica) risulta essere falsa. Basta pensare all’esempio delle accise sui carburanti, uno strumento utilizzato dallo Stato per batter cassa sin dai tempi del fascismo. Secondo un articolo di Rainews, Berlusconi ha aumentato le accise in ben tre occasioni tra il 2002 e il 2011:
– nel 2004 il governo aumentò i prezzi di 1,6 centesimi per finanziare il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri;
– nel 2011 il costo della benzina ha subito un incremento di 4 centesimi al litro per contrastare lo sbarco dei profughi libici (fondi in realtà poi utilizzati per finanziare la guerra in Libia, come segnalato da questo articolo de Il Sole 24 Ore);
– sempre nel 2011 ricordiamo un aumento di 0,73 centesimi al litro per finanziare interventi dello Stato “in favore della cultura” (dl 34/2011).
Riportiamo inoltre:
– un aumento citato dalla Federconsumatori – avvenuto nel 2005 – per l’acquisto di autobus ecologici pari a 0,5 centesimi di euro;
– l’incremento di 5 centesimi delle accise nel 2011 in seguito alle disposizioni del decreto Milleproroghe dl 225/2010 a copertura dei fondi già promessi ai cittadini terremotati dell’Abruzzo (ad esempio per posticipare la riscossione delle tasse).
Per completezza di informazione, segnaliamo che la pressione fiscale (dati Istat, elaborati nel grafico sotto) è calata leggermente nel primo governo Berlusconi (dal 41,4% al 40,5%) ed è rimasta essenzialmente stazionaria nel secondo (dal 42,6% al 42,5%). Si può certamente notare che l’incremento più marcato nella pressione fiscale è avvenuto nel periodo di governo Prodi, anche se questo non ha alcune implicazioni rispetto a quanto affermato da Berlusconi. [Nota: La pressione fiscale è un rapporto tra due componenti (imposte e Prodotto Interno Lordo), quindi per essere piu’ precisi, sarebbe necessario considerare anche l’andamento del Pil]
Per quanto la fiscalità sia un tema molto complesso, sostenere, come fa Berlusconi, di non aver “mai messo le mani in tasca agli italiani” risulta essere palesemente falso: come minimo il Cavaliere ha aumentato le accise sui carburanti nei suoi governi dello scorso decennio.
Insomma, due commenti falsi sue due: una “Panzana pazzesca” meritatissima.