Il 19 febbraio il leader della Lega Matteo Salvini ha scritto su Facebook che l’Unione europea sta provando a «mettere al bando» i salumi e la «carne italiana», dopo non esserci riuscita con il vino. Nel suo post, l’ex ministro dell’Interno ha pubblicato anche il titolo di un articolo del quotidiano romano Il Tempo, che recita: «Il blitz fallito sul vino e ora carne e salumi nel mirino: l’Unione europea li vuole cancellare».
Che cosa c’è di vero in questa storia? Abbiamo verificato e come fatto diverse volte in passato, Salvini presenta in maniera distorta e fuorviante alcune misure in discussione nell’Ue.
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Che cosa è successo con il vino
Partiamo dalla prima questione, quella sul vino. Lo scorso 15 febbraio il Parlamento europeo ha discusso il rapporto pubblicato a dicembre 2021 dalla Special committee on beating cancer (Beca), una commissione parlamentare nata nel 2020 per promuovere e valutare misure di contrasto al cancro nell’Unione europea.
Tra le altre cose, il rapporto della Beca ha espresso un giudizio positivo sul Beating cancer plan, presentato a febbraio 2021 dalla Commissione europea. Questo piano – che a essere precisi è una comunicazione non vincolante da un punto di vista legale – proponeva al Parlamento Ue e al Consiglio dell’Ue di valutare una serie di iniziative, basate su evidenze scientifiche, per affrontare in maniera più efficace la malattia del cancro, sotto diversi punti di vista, dalla prevenzione al trattamento, passando per l’assistenza.
Su questo fronte, negli ultimi mesi uno dei temi più dibattuti ha riguardato il vino. In breve: una delle ipotesi messe in campo era quella di indicare sulle bevande alcoliche la lista degli ingredienti, con una tabella nutrizionale ed etichette con avvertimenti per la salute. In alcuni Paesi europei sono già in vigore indicazioni simili, come il logo sulle bottiglie di vino in cui si sconsiglia il consumo per le donne in gravidanza.
A differenza di quanto scritto da Salvini, però, l’Ue non voleva dunque vietare o «mettere al bando» il vino italiano, ma rendere più esplicite per i cittadini le conseguenze sulla salute del consumo di alcol in generale.
Al di là di questo, la sera del 15 febbraio il Parlamento Ue ha votato gli emendamenti al rapporto della Beca, alleggerendo le proposte su alcol e cancro e accogliendo le richieste di alcuni parlamentari di Stati membri del Sud Europa. La decisione, celebrata con successo dalle associazioni di categoria italiane, ha fatto sì che, tra le altre cose, eventuali etichette sulle bottiglie di vino dovranno informare i consumatori sugli ingredienti, ma non contenere riferimenti alla capacità di causare il cancro. Il 16 febbraio, lo stesso Salvini ha commentato il voto del Parlamento Ue scrivendo su Facebook: «La Lega salva la dieta mediterranea, i nostri sapori e profumi, il lavoro, la cultura e l’identità del nostro Paese».
Perché ora si parla di carne e salumi
Il tema della carne e dei salumi italiani, che sarebbero ora nel mirino dell’Ue, è invece tornato d’attualità negli ultimi giorni, in riferimento a un incontro in programma il 21 febbraio al Consiglio “Agricoltura e pesca”, una delle formazioni in cui è composto il Consiglio dell’Ue e che riunisce i ministri del settore di tutti gli Stati membri.
Qui l’oggetto del contendere riguarda le politiche con cui l’Unione europea promuove i propri prodotti agroalimentari, all’interno degli Stati membri o all’estero. Come spiega il sito ufficiale della Commissione Ue, nel 2021 sono stati stanziati quasi 183 milioni di euro per queste attività, in un programma di lavoro che «si incentra su campagne in linea con le ambizioni del Green deal europeo», ossia il piano con cui l’Ue punta a ridurre sempre di più il proprio impatto sull’ambiente. L’anno scorso circa 86 milioni di euro sono stati destinati a campagne che «promuovono i prodotti biologici, l’agricoltura sostenibile dell’Ue e il ruolo del settore agroalimentare in termini di azione per il clima e l’ambiente».
I fondi stanziati per il 2022 ammontano a circa 186 milioni di euro. Per accedere a questi finanziamenti, sarà dato più peso alle proposte di promozione di prodotti che «incoraggiano una dieta più a base di vegetali, con meno carni rosse e insaccati e altri cibi legati al rischio di cancro». Il 21 febbraio in Consiglio “Agricoltura e pesca” si discuterà proprio dei possibili effetti negativi di questa scelta, per iniziativa di 12 Paesi, tra cui c’è anche l’Italia. Il 19 febbraio Coldiretti, la principale associazione di rappresentanza per l’agricoltura italiana, ha dichiarato in un comunicato stampa che «il giusto impegno della Commissione europea per tutelare la salute dei cittadini non può tradursi in decisioni semplicistiche che rischiano di criminalizzare ingiustamente singoli prodotti indipendentemente dalle quantità consumate».
Ricapitolando: Salvini sbaglia quando parla di «messa al bando» di salumi e carne italiana. In discussione sono le politiche di promozione di questi prodotti – come quelli di altri Paesi – nell’Ue e nel mondo, non il divieto del loro consumo.
Il verdetto
Secondo Matteo Salvini, dopo aver provato a «mettere al bando» il vino, ora l’Unione europea ci riprova con «salumi e carne italiana». Il rischio di fare confusione è alto, ma non è vero che l’Ue vuole vietare questi prodotti.
Per quanto riguarda il vino, alcuni giorni fa il Parlamento Ue ha discusso la possibilità, poi scartata, di introdurre etichette per le bottiglie di vino con i rischi legati al cancro sul consumo di alcol.
Per quanto riguarda le carni e i salumi, anche in questo caso non è in discussione il divieto del loro consumo. Qui l’oggetto del contendere sono le politiche dell’Ue di promozione dei prodotti agroalimentari, che intendono favorire più le diete a base di vegetali, piuttosto che quelle con carne.
In conclusione, Salvini si merita un “Pinocchio andante”.
«L’Italia, tra l’altro, non è certo al primo posto tra i suicidi [in carcere] in Europa, anzi è verso gli ultimi» (min. 16:20)
15 aprile 2025
Fonte:
Zapping – Radio 1