Mentre l’Italia continua a ristagnare, la principale economia mondiale sembra essere sempre più in forma. E’ questo il messaggio del sindaco di Firenze, ma avrà azzeccato i numeri?






Renzi sembra commettere un primo lieve errore: gli ultimi dati disponibili (Eurostat del 10 gennaio per l’Italia, Bureau of Economic Analysis del 20 dicembre per gli Usa) si riferiscono al terzo trimestre 2013, non all’ultimo trimestre dell’anno.



In entrambi i casi i dati sono destagionalizzati e si riferiscono all’andamento rispetto al trimestre precedente. Nel caso degli Usa, il terzo trimestre ha visto effettivamente una crescita sostenuta, tanto da far rivedere al rialzo le previsioni dello stesso Bureau of Economic Analysis (Bea), che aveva originariamente previsto un aumento del Pil pari al 3,6%. Come si può vedere nel grafico sopra (tratto dalla tabella 1.1.1 del sito del Bea) la crescita nel terzo trimestre negli Usa era ad un tasso annualizzato del 4,1%.



Corretto, inoltre, parlare di un’Italia “ferma” nello stesso periodo; come si può osservare nella tabella Eurostat citata sopra e nei conti economici trimestrali pubblicati dall’Istat, la crescita nel terzo trimestre del 2013 nel Belpaese è stata pari a 0,0. Nel testo integrale del documento rilasciato dall’Istat, si legge che questo dato è in realtà relativamente positivo, essendo il primo trimestre non negativo da oltre due anni.



Ciò non toglie nulla al confronto corretto fatto da Renzi, il quale, però, confonde i trimestri di riferimento. Perde il Vero pieno e si accontenta di un “C’eri quasi”.