Per verificare questa dichiarazione di Tabacci siamo andati a spulciarci i documenti del Ddl stabilità prodotti dalla Camera dei deputati. Ecco cosa abbiamo scoperto:



* Nella proposta iniziale del ddl venivano aumentate di un punto sia l’Iva del 21% che quella del 10% (a pagina 24 del documento si legge: “Le aliquote vengono fissate, a decorrere dal 1o luglio 2013, nella misura dell’11 e del 22 per cento in luogo del 12 e 23 per cento, attualmente previsto”);



* L’emendamento del 14 novembre propone di aumentare di un punto solo l’Iva del 21%, lasciando invariata quella del 10% (a pagina 219 troviamo:”sostituire il comma 1 con il seguente: […]A decorrere dal 1o luglio 2013, l’aliquota Iva del 21 per cento è rideterminata nella misura del 22 per cento”);



* L’emendamento è stato approvato e inserito nel testo finale del ddl approvato il 22 novembre.



Quindi se l’Iva al 21% aumenterà di un punto, quella al 10% rimane effettivamente invariata, e Tabacci si merita un bel “Vero”.



(Ringraziamo Erica Piol per questa dichiarazione)