Nonostante tutte le discussioni nate intorno ad Area C, la cui sopravvivenza è stata recentemente messa a dura prova,





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è difficile contestare quanto dichiarato dal sindaco di Milano. 


E’ vero infatti che il progetto nasce su iniziativa popolare: con l’approvazione del quesito numero 1 del referendum del 12-13 giugno 2011, la maggioranza dei votanti (79,12%) ha chiesto all’amministrazione comunale di adottare “un piano di interventi per potenziare il trasporto pubblico e la mobilità pulita alternativa all’auto, attraverso l’estensione a tutti gli autoveicoli (esclusi quelli ad emissione zero) e l’allargamento progressivo fino alla cerchia filoviaria del sistema di accesso a pagamento, con l’obiettivo di dimezzare il traffico e le emissioni inquinanti”. 


Ma quali sono i risultati? Milano è davvero “una città più vivibile”?


La relazione del Comune sulle emissioni nocive da traffico nel perimetro dell’Area C per il periodo gennaio-settembre, parrebbe confermare l’efficacia del progetto. Confrontando infatti la serie storica delle emissioni medie giornaliere si evince che Area C ne abbia ulteriormente accelerato il trend di decrescita: nel 2012 le emissioni di NOx (ossidi totali di azoto) si sono ridotte del 20% rispetto a quelle dell’analogo periodo del 2011, e del 43% rispetto a quelle dell’analogo periodo del 2008 (valori analoghi anche per l’NO2). Anche i dati sul PM10 confermano la diminuzione della presenza di agenti inquinanti nell’aria di Milano, con una riduzione percentuale pari all’11% rispetto al 2011 e al 58% rispetto al 2008. Si tratta di risultati significativi in quanto Milano è, secondo i dati di Legambiente sia per il 2011 che il 2012, uno dei capoluoghi italiani con il più alto numero di giorni “fuori legge” (vale a dire giorni in cui si è registrato un valore di PM10 nell’aria maggiore di quello stabilito per legge, pari a 50 µg/m3).


Si registrano infine trend positivi anche in ordine diminuzione del traffico (riduzione media degli ingressi nella Cerchia dei Bastioni del 32.8% rispetto allo stesso periodo nel 2011) e all’utilizzo dei mezzi pubblici, dove, con 456 viaggi per abitante all’anno, Milano spicca assieme a Venezia e Roma tra le grandi città con il maggior uso dei trasporti comuni.


Area C non avrà fatto il miracolo, ma sicuramente si può considerare una delle esperienze più interessanti in Italia, nell’ambito della sostenibilità ambientale (Legambiente, 2012). Semaforo verde per Giuliano Pisapia: Vero!


NB: in accordo con il contesto della dichiarazione, ci siamo concentrati in questa analisi su una dimensione sola della”vivibilità”, quella legata all’ambiente. Per una visione più ampia, consigliamo la classifica del Sole 24 Ore sulla vivibilità nelle grandi città italiane. L’ultima, del 2011, vede Milano al 19esimo posto, in crescita di due posizioni rispetto al 2010.