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Terre rare e coltivabili: Meloni gonfia la ricchezza dell’Africa

| 15 marzo 2024
La dichiarazione
«L’Africa è un continente che attualmente detiene il 60 per cento di terre rare e il 60 per cento di terre arabili»
Fonte: YouTube | 15 marzo 2024
EPA/AARON UFUMELI
EPA/AARON UFUMELI
Verdetto sintetico
Le percentuali indicate dalla presidente del Consiglio sono esagerate.
In breve
  • Secondo lo USGS, più dell’80 per cento delle terre rare si trova in quattro Paesi: Cina, Vietnam, Brasile e Russia, quindi in Africa la percentuale non può essere pari al 60 per cento. TWEET
  • Secondo la FAO, in Africa c’è il 18 per cento di “terre arabili”. La percentuale del 60 per cento è frutto di un’incomprensione su una stima pubblicata ormai quasi 14 anni fa. TWEET
Il 15 marzo la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha aperto con un discorso il primo incontro della Cabina di regia per il “Piano Mattei”. Questo organismo, di cui fanno parte alcuni ministeri e rappresentanti delle imprese e della società civile, è stato creato con un decreto-legge e ha vari compiti, tra cui coordinare la collaborazione tra l’Italia e i Paesi africani, e finalizzare e monitorare l’attuazione del piano.

Nel suo discorso Meloni ha dichiarato che l’Africa non è un «continente povero». A sostegno di questa affermazione, ha riportato due statistiche: secondo la presidente del Consiglio, il continente africano possiede il 60 per cento delle terre rare di tutto il mondo e il 60 per cento delle «terre arabili». 

Abbiamo controllato che cosa dicono davvero i numeri: le percentuali indicate da Meloni sono esagerate.

Le terre rare in Africa

Il termine “terre rare” raggruppa 17 elementi della tavola periodica. Tutti e 17 questi elementi fanno parte della categoria dei metalli e hanno alcune caratteristiche uniche, fondamentali per la realizzazione di svariati prodotti tecnologici, come i computer, gli smartphone, i pannelli solari e le auto elettriche.

Il nome “terre rare” deriva dal fatto che nell’Ottocento, quando sono stati scoperti i primi tra questi elementi, si pensava che fossero davvero rari. Questi elementi, infatti, si trovano in natura all’interno di vari minerali e la loro estrazione richiede una serie di passaggi. In realtà si è poi scoperto che le terre rare sono abbastanza diffuse in tutta la crosta terrestre. 

Secondo le stime più aggiornate dello United States Geological Survey (USGS), un’agenzia statunitense tra le fonti più autorevoli e citate in tema di risorse naturali, nel 2022 si stimavano riserve di terre rare per 130 milioni di tonnellate. Di queste, circa il 34 per cento è in Cina. La seconda percentuale più alta è il 17 per cento del Vietnam, mentre Brasile e Russia detengono a testa il 16 per cento delle riserve mondiali di terre rare. Da soli questi quattro Paesi detengono oltre l’80 per cento delle riserve di terre rare nel mondo. Nel continente africano, il Sudafrica e la Tanzania sono i due Paesi con le riserve stimate di terre rare più ricche. Ma messe insieme, stiamo parlando solo di poco più dell’1 per cento di tutte le riserve nel mondo.

Alcuni Paesi africani sono ricchi di altri elementi chimici, che però non sono terre rare. Per esempio la Repubblica democratica del Congo è il Paese con più riserve di cobalto al mondo: circa il 50 per cento.

Le terre arabili in Africa

Da tempo Meloni ripete che il continente africano è particolarmente ricco di terre coltivabili. «L’Africa detiene il 65 per cento di terre arabili», aveva detto la presidente del Consiglio lo scorso dicembre nel suo intervento alla conferenza sul clima COP28 di Dubai. Questa percentuale piace anche ad altri esponenti del governo. «L’Africa ha il 65 per cento dei terreni arabili del pianeta», aveva dichiarato per esempio ad agosto 2023 il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida al Meeting di Rimini. In realtà queste percentuali sono esagerate.

L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) considera come “terre arabili” (in inglese arable land) i terreni destinati a colture agricole temporanee e ai pascoli, oppure i terreni tenuti incolti per meno di cinque anni. Secondo i dati più aggiornati della FAO, nel 2021 l’Africa aveva circa il 18 per cento delle terre arabili in tutto il mondo [1]. Il 35 per cento era in Asia (continente al primo posto), seguita dal Nord e Sud America, con il 25 per cento.

Da dove viene la percentuale del 60 per cento spesso citata da Meloni? Con tutta probabilità questa cifra è frutto di un equivoco. Quasi 14 anni fa, in un rapporto pubblicato a giugno 2010, la società di consulenza McKinsey & Company aveva stimato che all’epoca in Africa ci fosse il 60 per cento di terre arabili non coltivate. Questa stima faceva quindi riferimento al potenziale del continente africano, ma solo su una parte di terreni, ossia quelli non coltivati.

Il verdetto

Secondo Giorgia Meloni, l’Africa detiene il 60 per cento di terre rare e il 60 per cento di terre arabili. Abbiamo controllato e le percentuali indicate dalla presidente del Consiglio sono esagerate.

Secondo lo USGS, più dell’80 per cento delle terre rare si trova in quattro Paesi: Cina, Vietnam, Brasile e Russia, quindi in Africa la percentuale non può essere pari al 60 per cento.

Secondo la FAO, invece, in Africa c’è il 18 per cento di “terre arabili”. La percentuale del 60 per cento è frutto di un’incomprensione su una stima pubblicata ormai quasi 14 anni fa.

***


[1] In “Regions” selezionare “World” e tutti i continenti. In “Elements” selezionare “Area”. In “Items” selezionare “Agriculture” e poi “Arable land” e in “Years” selezionare “2021”. Poi cliccare su “Show data”.

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