Dalle pagine del suo profilo Facebook, il vice presidente della Camera ed esponente di spicco del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, riprende gli ultimi dati sulla disoccupazione in Italia e Germania per attaccare l’euro. Abbiamo controllato se i dati sono corretti.



Il tasso più basso della storia tedesca Vs il tasso più alto della storia italiana?



I dati pubblicati proprio stamattina dall’Eurostat confermano che il tasso di disoccupazione in Italia è arrivato al 13,4% a novembre 2014. Quello tedesco, invece, è ancora più basso di quanto asserito da Di Maio: appena il 5,0%. Il comunicato stampa Eurostat riporta solo i dati per il 2013 e 2014, quindi siamo andati a vedere le serie storiche mensili nel database dell’istituto di statistica europeo. I dati per la Germania si fermano al momento dell’unificazione mentre quelli italiani vanno indietro fino al 1983. Effettivamente, guardando a questo periodo storico, i livelli registrati a novembre 2014 rappresentano il minimo per la Germania (a pari merito con i mesi precedenti) ed il massimo registrato in oltre 30 anni per l’Italia.






Di Maio però parla di livelli record nella “storia” dei due Paesi. Abbiamo quindi provato ad andare indietro nel tempo per conoscere il tasso di disoccupazione nella Germania dell’Ovest dal 1950 in avanti. Scopriamo che negli anni ’60 il tasso di disoccupazione sarebbe stato addirittura inferiore all’1%; oltre a riferirsi solo ad una parte del Paese, tuttavia, i dati sono (a) annuali e (b) escludono i lavoratori autonomi. Per quanto riguarda l’Italia, le serie storiche dell’Istat si fermano al 1977 e sono su base trimestrale*, incomparabili quindi con il livello mensile. In ogni caso, anche in questa serie storica più vecchia di qualche anno il livello massimo registrato è il 13,6% di inizio anno, mentre tutti gli altri dati sono inferiori al 13,4%.



La disoccupazione giovanile



Sempre dai dati Eurostat per il periodo dal 1983 ad oggi, apprendiamo che il tasso di disoccupazione giovanile (15-24) a novembre ha raggiunto il 43,9% in Italia, superando così il picco precedente di 43,5% registrato a giugno di quest’anno. Sul data warehouse dell’Istat riusciamo ad arrivare su base trimestrale fino al 1977, ed anche qui il livello registrato nel 1° trimestre di quest’anno è più alto di quello di novembre, ma sono dati comparabili e resta l’unica eccezione.



Verdetto



Di Maio sbaglia la percentuale della disoccupazione tedesca e perde quindi il “Vero” completo. Detto ciò, se per storia prendiamo il periodo per il quale ci sono dati comparabili tra loro, la dichiarazione è sostanzialmente corretta: “C’eri quasi”.