Beppe Grillo parla di conti pubblici e di debito pubblico, la grande malattia degli Stati sovrani.
Nello specifico vuole evidenziare come, al netto degli Interessi, la macchina dello Stato sarebbe “in attivo”: incasserebbe cioè, più di quanto spende (avanzo primario).
Per verificare le parole del comico basta dare uno sguardo alla tabella sottostante che riporta i dati ufficiali dell’ultimo aggiornamento al DEF di fine settembre 2014:
fonte aggiornamento DEF 2014
In effetti non è un mistero: da alcuni anni lo Stato Italiano ha un avanzo e non un disavanzo primario. Tuttavia Beppe Grillo non cita abbastanza accuratamente le ultime previsioni, che si attestano a 28 miliardi per il 2014, dai 32 del 2013. Avremo quindi un po’ meno dei 40 miliardi di euro previsti da Beppe Grillo, che corrisponde grosso modo al dato previsto ufficialmente per il 2015 (38 miliardi circa).
Sul tema è interessante vedere anche i dati puntuali elaborati dall’Istat, con un commento più esaustivo sulle performance storiche.
“C’eri quasi”: Grillo ha ben chiaro il problema, ma si riferisce a stime un po’ troppo ottimistiche.