Tralasciando la seconda parte della dichiarazione, che è fondamentalmente un’opinione, è difficile stabilire con certezza se il ministro Grilli abbia ragione o torto, dal momento che non è chiaro cosa egli intenda per “area” in questo contesto. Utilizzando le categorie del Fondo Monetario Internazionale, l’Unione Europea nel 2012 risulta essere la seconda “area” più ricca al mondo, con un Pil di 16.025 mld di $ (pari al 19,4% del totale mondiale). Essa e’ seconda solo all’Asia “in via di sviluppo”, cioè la regione asiatica che non include le economie avanzate dell’Estremo Oriente (Giappone, Corea del Sud, Hong Kong, Singapore e Taiwan) e i Paesi dell’ex Urss. Considerati insieme, questi Paesi hanno un Pil complessivo di 21.495 mld di $ (26,0% del totale): tuttavia si tratta di una agglomerazione di Stati con poco in comune se non l’appartenza allo stesso continente. Sicuramente Grilli intendeva confrontare l’Europa con aree che hanno livelli di integrazione economica, politica e commerciale simili. Dal momento che nessun organismo sovranazionale al mondo ha raggiunto l’integrazione dell’Ue, ha senso confrontare l’Europa con le maggiori economie nazionali (piuttosto che con agglomerati di nazioni poco integrati dal punto di vista politico-economico). In questo caso, l’Ue primeggia, seguita dagli Usa (15.609 mld $ a parità di potere d’acquisto, 18.9% del PIL mondiale) e la Cina (12.387 mld $, 15.0%). Volendo essere pignoli però, l’area europea che andrebbe considerata per i confronti è l’Eurozona, i cui Paesi condividono la politica monetaria e sempre di più la politica fiscale, e non l’intera Ue. L’Eurozona tuttavia risulta essere “solo” la terza economia al mondo, con un Pil di 11.345 mld $ a parità di potere d’acquisto (13.7% del Pil mondiale). La dichiarazione di Grilli è complessivamente vera, ma un po’ troppo vaga per ottenere pieni voti. L’Ue è la più grande economia al mondo se confrontata con altri Paesi, ma non con altre aree geografiche. E l’Eurozona da sola è solo la terza economia più grande al mondo. Tutti i dati si riferiscono al 2012 e sono tratti dal World Economic Outlook (qui trovate i dati paesi e qui i dati aree)