Dopo aver elencato, sostanzialmente in maniera corretta, una lunga lista di marchi italiani detenuti da aziende straniere, Beppe Grillo rivolge la sua ira alla vendita della Telecom, acquistata a fine settembre dalla spagnola Telefonica.



Verifichiamo se è vero che le prime 10 multinazionali del mondo non sono “quelle automobilistiche”, bensì appartengono al settore delle telecomunicazioni, come dice il leader M5S. In realtà, stentiamo a trovare un riscontro a quanto detto poiché, né tra le prime 10 multinazionali al mondo (lista Fortune Global 500) né tra le prime 10 compagnie quotate al mondo (lista Forbes), troviamo una singola azienda di telecomunicazioni. Anzi, nella lista Fortune troviamo ben due ditte automobolistiche oltre ai giganti dell’energia mentre, tra le aziende quotate, notiamo numerose compagnie di servizi finanziari e nemmeno una di telecomunicazioni. Le prime aziende di questo settore a comparire nelle due classifiche risultano essere rispettivamente Nippon Telegraph & Telephone (32esimo posto) e AT&T (22esimo posto).



Non paghi, allarghiamo la nostra ricerca ad altre classifiche: troviamo la lista delle prime 100 aziende al mondo per capitalizzazione, stilata da PwC e aggiornata al marzo del 2013. Nella classifica in oggetto (riportata in basso) vi sono i giganti della Silicon Valley (Apple, Google) e i loro concorrenti più âgé (Microsoft, IBM), così come grandi aziende nel settore energetico (Exxon, Petrochina) e finanziario (Berkshire Hathaway). Di nuovo, nessuna azienda delle telecomunicazioni nella Top10. Solo al 14esimo posto troviamo la China Mobile ed al 20 la AT&T, davvero troppo poco per giustificare la dichiarazione di Grillo secondo il quale “le prime 10 multinazionali del mondo sono di telecomunicazioni”.






E’ su terreni invece più sicuri Grillo quando parla del costo delle azioni Telecom. Queste ultime oscillavano attorno ai 57 centesimi il 20 settembre, prima che l’accordo venisse annunciato [per vedere i dati di settembre selezionare dalla tendina l’opzione “6 mesi”]. Telecom e Telefonica hanno poi trovato un accordo che dava alle azioni della prima un valore di 1,09 euro.



Insomma, Grillo si risparmia la Panzana pazzesca in corner ma la “sparata” sulle prime 10 multinazionali al mondo tutte nel settore delle telecomunicazioni è davvero grande: “Pinocchio andante”!