Troviamo subito “l’ultimo referto del Mef” citato da Renato Brunetta per verificare questa dichiarazione. Si tratta del Rapporto sulle entrate tributarie e contributive di marzo 2014, pubblicato dalla Ragioneria Generale dello Stato.
E’ vero che c’è stata una contrazione nelle entrate di 860 milioni di euro nel primo trimestre 2014 rispetto allo stesso periodo del 2013, è che questo sia pari ad una contrazione dello 0,6%. Non è corretto però dire che siano le entrate tributarie ad aver causato questo calo, visto che sono aumentate di circa 2,2 miliardi di euro. Sono state invece le entrate contributive a contrarsi (-5,6%) ma, come spiega in partenza il documento della Ragioneria Generale dello Stato, tale diminuzione è “interamente ascrivibile allo slittamento dei premi assicurativi INAIL al mese di maggio, al fine di dare attuazione alle misure di riduzione del cuneo fiscale previste dalla legge di stabilità 2014.” Impreciso quindi Brunetta, che imputa a questa contrazione un “segnale” di una manovra correttiva.
Completamente giusto invece il dato che Brunetta dà sull’aumento delle entrate dei Comuni attraverso l’Imu: sono passate da 145 a 638 milioni nel primo trimestre di quest’anno rispetto al primo trimestre del 2013. Si tratta di un aumento di 493 milioni, pari al +340%.
Una prima parte imprecisa (e volta probabilmente a fuorviare) e una seconda completamente corretta: “Nì” per Brunetta.