Il confronto tra Italia e Germania è sempre d’attualità per i nostri politici e anche il nuovo Premier Renzi non si sottrae. Vediamo subito come stanno le cose.
Eurostat mette a confronto i prezzi dell’elettricità e del gas nell’Unione Europea, distinguendoli, inoltre, tra quelli per le industrie e quelli per le famiglie. I dati riassunti nelle tabelle in basso, mostrano che il costo dell’elettricità per le aziende italiane è superiore alla media europea, e che, rispetto a quelle tedesche, le aziende nostrane effettivamente pagano il 30% in più. Per quanto concerne il costo del gas, invece, le nostre aziende sono in linea con la media europea, e, se confrontato con il costo sostenuto dalle compagnie tedesche, il questo risulta inferiore di circa il 14%. Ci stiamo, tuttavia, riferendo ai prezzi all’ingrosso: se vi aggiungiamo le imposte sull’energia, la situazione cambia notevolmente in relazione all’elettricità.
Le bollette delle aziende italiane continuano a essere più salate ma il vantaggio tedesco ne esce molto ridimensionato. La maggiorazione delle imposte sull’elettricità è dovuta all’Energiewende tedesco, l’ambiziosa politica lanciata dalla Cancelliera Merkel dopo l’incidente nucleare di Fukushima, che mira ad accelerare la chiusura delle centrali nucleari del Paese e puntare sullo sviluppo delle rinnovabili. L’effetto dei sussidi si vede sulle bollette e fa sì che le imprese tedesche paghino l’elettricità meno della media europea all’ingrosso ma più della media europea al dettaglio. E le lamentele dell’industria tedesca non tardano ad arrivare.
Insomma, la bolletta del gas è meno salata per le aziende italiane rispetto a quelle tedesche, mentre è vero che all’ingrosso il costo dell’elettricità è superiore del 30%. Ma quando includiamo tutte le imposte e arriviamo al prezzo finale – che è quello che conta – le aziende italiane pagano l’elettricità solo il 3,7% in più di quelle tedesche: “Pinocchio andante” per Renzi!