Il ministro Severino torna su un tema, spesso sollevato anche nel corso delle primarie del centrosinistra (si veda: Bersani), ovvero quello della violenza contro le donne. Riuscirà a prendere un bel vero su una questione così delicata?
I dati non sono facili da reperire, perché i pochi report disponibili sono “vecchi”, contengono dati parziali, in quanto considerano solamente una tipologia di violenza per volta (anziché riportare i numeri complessivi per abusi sessuali, violenza domestica, violenza da parte di uomini…) e si concentrano più sulle attività di prevenzione/informazione che non sui numeri del fenomeno. Tuttavia un quadro generale è tracciabile, e questo da senza dubbio ragione al ministro.
Se partiamo guardando alcune classifiche internazionali, infatti, la violenza contro le donne è ampiamente diffusa. Secondo il report della European Women Lobby nel 2011, che considera tutte le forme di violenza contro le donne, il 45% della popolazione femminile europea ha subito violenze da parte dell’altro sesso. Allo stesso modo il report sulla violenza domestica subita dalle donne, stilato nel 2010 dalla Commissione Europea, mostra che una donna su quattro subisce episodi di questo tipo nel corso della sua vita e che tra il 6-10% delle donne soffrono di violenze in casa nel corso dell’anno. Inoltre, almeno un rispondente su quattro, tra gli intervistati al sondaggio allegato, afferma di conoscere una donna che ne è stata vittima: in tutti i Paesi Ue, nessuno escluso. Anzi, non solo le percentuali di risposta positiva (“conosco qualcuno che ha subito violenza nella mia cerchia di amici o nella mia famiglia”) sono ben distribuite tra nord e sud, ma valori più elevati si ritrovano in Svezia (39%) e Finlandia (38%) – Italia 16%. Maggiore consapevolezza o maggiori diffusione? Di certo i dati non portano a sottovalutare il fenomeno.
Anche una ricerca più attenta che ha considerato i singoli Paesi nordici citati dalla Severino – più la Svezia, comunemente associata all’idea di parità ed uguaglianza tra i sessi – non riporta dati incoraggianti.
Svezia
Il caso Svezia irrompe nella stampa già nel 2005: in questo articolo del Corriere della Sera, ad esempio, non solo compaiono alcune storie di denuncie sporte da parte di donne maltrattate, ma si citano anche i dati del report realizzato da Stop Violence Against Women (purtroppo non reperibile online) che mostrano che in Svezia gli abusi contro le donne sono passati dai 14.000 del 1990 ai 22.400 del 2003. Dati impressionanti, soprattutto se consideriamo che la Svezia è il solo Paese europeo ad avere adottato un piano d’azione nazionale per prevenire la violenza contro le donne, indistamente dalla tipologia di violenza (gli altri piani nazionali sono solitamente “ad hoc” solamente per alcune tipologie).
Secondo una ricerca realizzata nel 2007 dal Ministero per le Pari Opportunità e l’Osservatorio nazionale danese, 65.000 donne all’anno sono vittima di violenza (dati riferiti al 2004) di cui 42.000 da parte di un partner corrente o precedente . I numeri crescono di 28.000 se li si aggiorna al 2006, con un aumento dei rischi di violenza sul posto di lavoro.
Finlandia
Anche qui la situazione sembra essere tutt’altro che florida: secondo questo articolo del Guardian, con un tasso del 40%, la Finlandia si colloca al primo posto tra i Paesi con il maggior numero di casi di violenza contro le donne nell’Europa occidentale (2008). Un dato confermato anche da un’associazioni finnica per la protezione delle donne e la tutela delle pari opportunità, Naisten Linja, che riporta un dato pari al 43,5%.
Un fenomeno per niente limitato al sud, quindi, che registra dati preoccupanti anche per Paesi tradizionalmente considerati “equi”. A tal riguardo si stanno già muovendo organizzazioni internazionali come UN-Women, l’agenzia dell’Onu che si occupa della tutela delle donne: si incontreranno infatti a marzo 2013, durante la 57esima Commissione sullo Status delle Donne (Commission on the Status of Women – CSW), gli Stati membri al fine di discutere nuovi approcci e soluzioni, in materia di prevenzione e servizi di soccorso/assistenza. Nel frattempo, un bel “Vero” per la Severino.
Per completezza d’informazione presentiamo anche alcuni dati sulla situazione in Italia e Spagna, le quali sembrano essere accumunate da una scarsa percentuale di donne che sporge denuncia. In relazione al nostro Paese, i dati 2010 confermano un incremento del 6,7% della violenza contro le donne come prima causa di morte femminile; i dati sulla violenza si aggirano intorno al 70%. Solo il 35 % delle donne sporge denuncia. Nel 2000 in Spagna ogni cinque giorni una donna è stata uccisa dal suo partner. Nel 2002 – secondo i dati dell’ Istituto spagnolo delle donne – 1,88 milioni di cittadine iberiche sono state aggredite, ma solo 43 mila hanno sporto denuncia.