Il Premier Letta rianima la questione meridionale e tocca il tema dell’abbandono scolastico, al cuore della crisi sociale.



A marzo 2013, Il Censis ha pubblicato lo studio “La crisi sociale del Mezzogiorno” in cui viene analizzata la crisi economica e sociale del sud Italia, la quale crisi – secondo lo studio – è sempre meno spiegata da una carenza di risorse finanziarie. Come descritto nell’introduzione, solo guardando alla valorizzazione del capitale umano – quindi la scuola e l’università – si può constatare che al sud si spende di più ma si raggiungono risultati peggiori che al centro-nord. Secondo il Censis, la spesa per l’istruzione al sud è addirittura superiore a quella del centro-nord per il 24,9 percento. “Eppure gli abbandoni scolastici arrivano al 21 percento al sud mentre al centro-nord sono al 16 percento”.






Veniamo ora alla dichiarazione di Enrico Letta. Una parte dello studio (par. 2.1) è dedicata al potenziale perduto delle giovani generazioni. In questa sezione si riporta, con il focus sulle Regioni meridionali, “la quota di giovani 18-24enni che abbandonano prematuramente gli studi, solo con la licenza media e senza aver mai conseguito una qualifica professionale biennale”. Nella fattispecie, viene sottolineata la gravità della situazione nelle due isole maggiori che, tra tutte le Regioni, registrano, al 2011, la percentuale di dispersione scolastica più alta: la Sardegna è al 25,1% e la Sicilia, come sostiene Letta, al 25% – a sinistra riportiamo la tabella inclusa nello studio, che presenta la percentuale di abbandono scolastico a livello regionale.



Enrico Letta cita un dato tanto esatto quanto allarmante, “Vero”!





* Per scaricare il testo completo dello studio “La crisi sociale del Mezzogiorno”, bisogna essere registrati al sito del Censis.