Beppe Grillo si inserisce nel filone di critiche seguite all’intervista che Brunetta ha rilasciato a Che tempo che fa, e fa i conti alla televisione di Stato.
Per verificare la veridicità di questa dichiarazione, la nostra ricerca si indirizza naturalmente verso l’ultimo bilancio della Rai. Nella sezione relativa ai prospetti riclassificati, a pagina 170, approfondiamo quello sul conto economico consolidato e ravvisiamo che il totale dei ricavi per l’anno 2012 è di 2.786,5 milioni di euro. Come specificato nella sintesi economico-patrimoniale e finanziaria che segue il prospetto, questa cifra include 2761,4 milioni tra incassi derivanti dai canoni, dalla pubblicità e da una serie di altri ricavi. A questi si aggiungono i 25,1 milioni di incrementi di immobilizzazioni per lavori interni. Che si considerino o meno questi ultimi, la Rai nel 2012 ha incassato alcuni milioni in più rispetto alla cifra riportata da Grillo.
Tra le voci di spesa relative ai costi operativi è facile notare che quella riguardante i “consumi di beni e servizi esterni”, dettagliati a pagina 174, ha assorbito 1.284,8 milioni di euro, circa 328 milioni in meno di quanto sostenuto da Grillo.
La percentuale di soldi spesi per il consumo di beni e servizi è invece uguale al 46,1 percento dei ricavi totali (2786,5 milioni). La stessa voce, rispetto ai ricavi senza gli incrementi di immobilizzazioni per lavori interni (2761,4), è uguale al 46,5 percento, comunque inferiore al 60 percento. Grillo fa un po’ di confusione sui numeri, sia in valore assoluto che in percentuale: “Nì”!