E’ corretto affermare che gli italiani abitano prevalentemente in case di proprietà; tuttavia secondo i dati Eurostat 2011 la percentuale corretta è 72,9%. Anche considerando dati più aggiornati (che però non sono confrontabili con altri Paesi europei), il rapporto sui consumi delle famiglie pubblicato il 5 luglio scorso dall’Istat riporta una proporzione pari al 72,4%. In entrambi i casi (sia con i dati del 2011 che del 2012), il dato citato dal Cavaliere non è corretto. Facendo di nuovo riferimento ai dati Eurostat, si nota come gli Italiani non siano gli unici europei con una propensione per le case di proprietà; l’Italia si colloca infatti appena sopra alla media Ue (70,7%). Oltretutto, tale media è “distorta” dalla situazione della Germania, dove appena il 53,4% della popolazione possiede la casa in cui vive. La stragrande maggioranza degli altri Paesi Ue ha invece proporzioni di “home ownership” più alte dell’Italia: dei 31 Paesi censiti dall’Eurostat, 19 si collocano sopra all’Italia con percentuali che variano tra il 96,6% della Romania (1a classificata) e l’83,2% della Spagna. L’unico dato che in qualche modo potrebbe dar ragione a Berlusconi deriverebbe dal confronto con gli altri big dell’Ue: infatti Francia, Germania e Regno Unito registrano percentuali di home ownership più basse di quella italiana.



Purtroppo l’ex premier non è stato così preciso nell’esprimere il suo giudizio: l’Italia ha una proporzione di proprietari di case leggermente minore a quella citata da Berlusconi ma soprattutto tale proporzione è assolutamente in linea con la situazione europea: il “Pinocchio andante” è quindi d’obbligo.