Nessuno è capace di predire il futuro, ma sicuramente Monti ha dei buoni motivi per non smentire le proiezioni della Nota di Aggiornamento al DEF e per confermare le opinioni di Ue, Fmi e Ocse, che concordano tutti su una ripresa dell’economia Italiana nel 2013, che sarà sempre soggetta a una contrazione, ma sicuramente in misura minore che nel 2012. Niente di cui “rallegrarsi”, ma sicuramente un dato molto più positivo rispetto a quest’anno. Possiamo vedere lo schema qui sotto, dove abbiamo preso come esempio la crescita del Pil italiano (depurata dall’inflazione).
Source | 2010 | 2011 | 2012 | 2013 | 2014 | 2015 | 2016 | 2017 |
Governo Italiano | 1.80 | 0.40 | -2.40 | -0.20 | 1.10 | 1.30 | na | na |
IMF | 1.80 | 0.43 | -2.29 | -0.73 | 0.50 | 1.20 | 1.40 | 1.40 |
EUROSTAT | 1.80 | 0.40 | -2.30 | -0.50 | 0.80 | na | na | na |
OECD | 1.77 | 0.56 | -2.16 | -0.98 | 0.55 | na | na | na |
Di vera e propria “ripresa”, seppur tiepida, parla la Commissione Europea, secondo la quale nel secondo semestre del 2013 in Italia tornerà la crescita.
Insomma, la crescita ci sarà (a partire dal 2o semestre dell’anno prossimo), e l’economia italiana dovrebbe “riprendersi” dalla grave contrazione del 2012. Tuttavia trattandosi comunque di una fase di recessione, la ripresa sarà relativa e la dichiarazione un po’ fuorviante del premier si merita un “Nì”.