La Lombardia ospita oltre un quinto della popolazione immigrata regolare d’Italia, circa un milione di immigrati – il più alto numero di tutta Italia- vive qui. La regione è però anche complessivamente – e di gran lunga – la più popolosa d’Italia: nel 2013 oltre un terzo della popolazione italiana era concentrata in tre regioni: Lombardia (16,4%), Campania e Lazio (9,7% per entrambe).
La Lombardia non è la terza regione (dice l’Istat)
Troviamo i dati che fanno al caso nostro nella sezione dedicata alla popolazione straniera del rapporto Istat “Noi Italia”. Se la percentuale è quella citata dal governatore lumbard (9,2%), non torna la posizione relativa al resto d’Italia. La Lombardia è infatti la decima per presenza di stranieri pro capite (se si contano separatamente le province autonome di Trento e Bolzano). Altro che podio, quindi: la Lombardia si ritroverebbe a metà classifica.
La Lombardia è la seconda regione (dice Pagella Politica)
Nell’analizzare i dati per verificare questa dichiarazione abbiamo, però, notato una discrepanza tra i numeri totali di popolazione residente e popolazione non italiana e la percentuale riportata qui sopra, il famoso 9.2%. Abbiamo quindi calcolato nuovamente il peso dei residenti stranieri sul totale della popolazione regionale ed è emerso quanto riportato nel grafico sottostante (i cui dati sono consultabili su questo foglio Excel).
Secondo i nostri calcoli, la Lombardia fa ancora meglio rispetto a quanto riportato da Maroni, piazzandosi al secondo posto della classifica con l’11.3% di stranieri sul totale della popolazione residente.
Il verdetto
La morale di quest’analisi è che tutti possono sbagliare e che occorre sempre prendere i dati con spirito critico. Stando ai soli dati Istat, Maroni avrebbe riportato la percentuale corretta e sarebbe scivolato sul confronto con le altre realtà regionali. Tuttavia sembrerebbe che l’istituto statistico nazionale non sia esente da errori e in realtà la percentuale corretta di stranieri sarebbe 11,3%, il che posizionerebbe la Lombardia sul secondo gradino del podio. E’ difficile dare un voto alla luce di questi dati un po’ complessi ma visto che i dati corretti si avvicinano alla realtà descritta da Maroni (la Lombardia è seconda con 11,3%, non terza con 9,2%) optiamo per un “C’eri quasi”.