Matteo Salvini “sbarca” in Sicilia per ribadire il fermo contrasto della Lega Nord all’immigrazione, o “invasione” come la chiama lui, proveniente dall’Africa. E, a testimoniare il legame del suo partito con le terre del Sud, ricorda a tutti come sarebbe stato l’unico ad opporsi all’accordo di libero scambio con il Regno del Marocco.



Anzitutto, va detto che non sussiste soltanto un accordo tra Unione Europea e Marocco. Risale al 2000, infatti, l’entrata in vigore del primo accordo di associazione che va nella direzione di avvicinare le relative legislazioni in materia di commercio internazionale.



La dichiarazione di Salvini pare, tuttavia, riferirsi a sviluppi più recenti: nel marzo 2012 si registra l’accordo commerciale con il Marocco che prevede l’aumento delle quote di scambio per una serie di prodotti agricoli, fatti oggetto di importazione a tariffe doganali basse o pari a zero. Tra gli altri interventi (per una più ampia descrizione delle singole misure si rinvia all’apposita sezione presente nel sito del Parlamento Europeo), l’accordo, cui il Parlamento Europeo aveva dato il via libera nella seduta del 16 febbraio 2012, ha previsto “la liberalizzazione con effetto immediato del 55% dei dazi doganali sui prodotti agricoli e della pesca del Marocco (contro l’attuale 33%) e la liberalizzazione entro dieci anni del 70% dei dazi doganali sui prodotti agricoli e della pesca dell’Ue (contro l’attuale 1%)” (pag. 2, lett. H dell’accordo).



L’accordo ha ricevuto il via libera dal Parlamento Europeo con 369 voti a favore, 225 contrari e 31 astensioni: il processo verbale della seduta descrive precisamente le scelte compiute. All’interno del fronte di coloro che si sono opposti all’accordo, tutt’altro che marginale, scopriamo che gli europarlamentari della Lega Nord hanno votato in senso contrario. Non sono stati però gli unici a votare contro, tra gli italiani: allo stesso modo facevano, soltanto per citarne alcuni, Vattimo e Zanoni (Alde), Crocetta (Pes), Mastella e Zanicchi (Ppe). Al contempo si osserva effettivamente come, tra gli eurodeputati italiani, si sono registrate più discordanze all’interno delle medesime fazioni: basti notare che Pittella e Serracchiani (Pes) hanno votato a favore dell’accordo, e lo stesso può dirsi di Albertini (Ppe). Questo non basta, tuttavia, a dare completa ragione a Salvini visto che i 3 eurodeputati iscritti all’Italia dei Valori hanno votato compatti in senso contrario, proprio come i 6 della Lega Nord: si tratta di Uggias, Vattimo e Zanoni (quest’ultimo era iscritto, al tempo, all’Italia dei Valori, prima di passare al Pd).



Quanto sopra riportato evidenzia – oltre al dato scontato per cui gli eurodeputati italiani della Lega Nord non sono stati gli unici a opporsi all’accordo del febbraio 2012 tra Unione Europea e Marocco – quello ancora più rilevante secondo cui non è stata soltanto la Lega Nord a votare, unanimemente, in senso contrario.



Per completezza, si ricorda che, nel marzo 2013, hanno avuto inizio ulteriori trattative per giungere ad un accordo commerciale inerente ambiti non ancora toccati dai precedenti e per dare vita alla cosiddetta “Deep and Comprehensive Free Trade Area”; con riferimento alla pesca si rinvia poi a quanto determinato nel protocollo del novembre 2013.



Un granchio “siciliano” per il segretario della Lega Nord che guadagna un “Pinocchio andante”!