A Bersani piace molto citare i dati sulla produzione industriale. Pagella Politca ha altre volte analizzato dichiarazioni analoghe del leader del Pd visto che Bersani ha, a più riprese, trattato il tema del calo della produzione industriale in Italia.


Tuttavia, i dati Eurostat non sembrano dargli ragione questa volta. Innanzitutto, nell’ultimo trimestre del 2012, la produzione industriale tedesca non è aumentata, bensì è calata di 3 punti percentuali rispetto al trimestre precedente, di fronte a diminuzioni addirittura minori nelle altre grandi economie Ue per le quali i dati sono disponibili (Italia -2,1%, Spagna -2%, Regno Unito -1,9%).


Proviamo a concedere il beneficio del dubbio a Bersani. Il candidato premier del Pd forse si riferiva ai dati del trimestre precedente (luglio-settembre 2012), che sono più completi ed includono la media europea. In questo caso, l’andamento della produzione industriale tedesca è sì positivo (un non clamoroso +0.8%) ma anche la media dell’Ue a 27 e quella dell’Eurozona non sono da meno (entrambe +0,3%). E’ vero che tra le cosiddette “Big 5” dell’Ue il risultato tedesco in quel frangente era il migliore – +0,8% di fronte al +0,7% del Regno Unito e ai -0,3% di Francia e -0,5% di Italia e Spagna – ma non si può certo parlare di “tutto il resto d’Europa che è giù”. 


Bersani si risparmia la panzana perché la Germania, effettivamente, fa meglio del resto dell’Europa, ma i dati sono relativi al trimestre sbagliato e la dicotomia da lui espressa risulta troppo marcata per dare a questa dichiarazione un voto più alto di “Pinocchio andante”.


P.S.: anche anno su anno i numeri non danno conforto a Bersani, la variazione è stata di -0,8% tra il 2011 e il 2012.