Il Presidente della Regione Sicilia evidenzia uno dei sintomi dell’attuale crisi economica, ovvero il calo dei consumi. Per capire se Crocetta ha ragione, abbiamo analizzato i dati Istat sulla spesa mensile familiare, considerando sia la spesa totale sia quella specificamente destinata al consumo alimentare (sottolineiamo che l’Istituto Nazionale di Statistica ha reso disponibili i dati fino al 2011). I numeri sono sintetizzati nel grafico sottostante. In assenza di un preciso riferimento temporale da parte di Crocetta, abbiamo immaginato che il presidente facesse riferimento al periodo post-crisi finanziaria del 2007. Abbiamo quindi considerato i dati a partire dal 2007, anche se è dal 2008 che l’effetto si fa sentire su scala globale.
Ebbene, se guardiamo alla spesa totale, effettivamente, dallo scoppio della crisi si è registrato un calo dei consumi. Nel 2007 la spesa media mensile per consumi di una famiglia siciliana era pari a 1764 euro; nel 2011 è scesa 1637 euro. Se guardiamo, invece, alla spesa alimentare, la situazione cambia. Il trend, infatti, è pressochè stazionario. Nel 2007 la spesa mensile per alimentari e bevande di una famiglia media era di 447 euro; nel 2008 tale valore ha subito una leggera discesa (439 euro) continuata nel 2009 (420 euro). Dal 2010 il consumo è risalito a 432 euro, per tornare nel 2011 ai livelli pre-crisi del 2007 (446 euro). Crocetta ha ragione quando parla del calo dei consumi in generale, ma risulta impreciso nella descrizione della spesa alimentare: “Nì”!
Nota: I dati Istat si fermano al 2011; per completare l’analisi servirebbero i dati del 2012, che in effetti potrebbero dare ragione a Crocetta così come smentirlo ulteriormente: non sappiamo, infatti, se tra il 2011 e il 2012 vi sia stato un calo improvviso dei consumi alimentari. Nel tentativo di ovviare a questo problema, ci siamo imbattuti in questo articolo del Consorzio ASI di Gela in cui, citando dati della ConfCommercio Sicilia, viene segnalata una riduzione dei consumi pari al 3,8% (immaginiamo rispetto all’anno precedente, anche se non perfettamente specificato).
Il dato si riferisce comunque ai consumi complessivi, senza la specificazione sul settore alimentare. Al fine di confermare la veridicità di quanto riportato dal Consorzio ASI di Gela, abbiamo contattato la ConfCommercio, fonte primaria del dato che tuttavia non risulta pubblicato sul loro sito. Purtroppo i nostri ripetuti tentativi telefonici sono rimasti inattesi. Alla luce di questo, il nostro giudizio si ferma al 2011, tuttavia invitiamo i lettori a segnalarci dati più aggiornati, qualora ve ne fossero.