Dal palco di Siena, Beppe Grillo denuncia l’inserimento a pioggia in ogni circoscrizione di alcuni leader di partito. Vediamo se ha ragione.
Andando a spulciare le liste dei candidati di Rivoluzione Civile, ci accorgiamo che, effettivamente, Antonio Ingroia compare al primo posto nelle liste per la Camera in tutte le circoscrizioni d’Italia. Stessa situazione, seppure rovesciata, per Silvio Berlusconi: nelle liste dei candidati del Pdl, l’ex premier è capolista al Senato in tutte le Regioni d’Italia, fatta eccezione per il Trentino Alto Adige (in cui, a ben vedere, vige una disciplina differenziata e, insieme alla Valle d’Aosta, non fa parte della circoscrizione Italia al Senato). Fin qui tutto bene: Ingroia e Berlusconi non solo sono candidati in tutte le circoscrizioni d’Italia, ma risultano anche capolista nelle rispettive liste alla Camera e al Senato.
E’ invece davvero inspiegabile il riferimento a Walter Veltroni. Come molti ricorderanno l’ex Segretario del Pd aveva annunciato l’addio in un discorso alla Camera dello scorso 21 dicembre. Che ci sia sfuggito qualcosa? Per scrupolo abbiamo controllato le liste dei candidati per il Pd alla Camera e al Senato e di Veltroni proprio non c’è traccia. Ma forse intendeva Bersani? Neanche: Bersani è capolista solo in tre circoscrizioni alla Camera. O forse in realtà si è confuso con Vendola? Ecco, sembra che l’assonanza Veltroni-Vendola possa svelare il mistero. Tuttavia, anche se il riferimento fosse a Vendola la dichiarazione di Grillo rimane imprecisa. La lista di candidati di Sel rivela, infatti, che Nichi Vendola è capolista alla Camera in 19 circoscrizioni su 26 (in alcune Regioni c’è più di una circoscrizione): un numero consistente, ma non si tratta dunque di tutte le circoscrizioni d’Italia come affermato da Grillo, anche perché in alcune Regioni come la Sicilia, la Sardegna e le Marche il nome di Vendola non figura da nessuna parte.
Insomma, Grillo sciupa un “Vero” ormai raggiunto con uno sciagurato riferimento a Veltroni, che, per quanto attenuato da una possibile confusione con Nichi Vendola, non fa andare il leader del M5S oltre il “Nì”.