Primo decreto e primi conti in tasca per il governo Letta che approva, in data 21 maggio 2013, un decreto di cinque articoli su alcuni temi scottanti della politica italiana. In particolare il decreto n. 54 si occupa di alcuni attuali argomenti: la sospensione dell’Imu fino al 31 agosto 2013 (data entro la quale il governo è chiamato ad approvare una nuova regolamentazione); l’abolizione dello stipedio per la carica di ministro o sottosegretario – per coloro che già sono membri del parlamento – ed infine una serie di misure di spesa riguardo gli ammortizzatori sociali in deroga, i contratti di solidarietà e i contratti di lavoro subordinato a tempo determinato. 


Che costo ha tale misura?


A fare una prima previsione di spesa e di relativa copertura, ci pensa lo staff del Ministero dell’Economia e della Finanza e il suo nuovo inquilino, Fabrizio Saccomanni. La situazione è efficacemente riassunta in queste slides che presentano i fondi di copertura relativi all’Imu e agli interventi sociali. 


Per quanto riguarda l’Imu, la copertura vera e propria sarà realizzata consentendo ai Comuni “il temporaneo incremento del limite massimo di ricorso all’anticipazione di tesoreria (dell’ente locale), in misura pari al 50% del gettito Imu”. In altre parole, viene alzato il limite massimo di anticipazioni di cassa che l’ente finanziario che gestice la cassa dell’ente locale, solitamente una banca, può concedere all’ente stesso (per una spiegazione più in dettaglio si veda qui, ma in semplicità possiamo paragonare questo sistema a quello di uno scoperto di conte corrente bancario privato). Da ciò derivano 18,2 milioni di interessi passivi che verranno coperti nelle modalità indicate nella seguente tabella:



E’ tuttavia probabile, dato il contesto da cui è estrapolata la dichiarazione del Presidente del Consiglio, che questi si riferisse solamanente alla seconda parte – ben più sostanziosa – di copertura del decreto, ossia quella relativa all’art. 4 sulle misure sociali e qui riassunta in questa tabella: 



La spesa totale è di 2.070 milioni di euro, dei quali sotanto 1.070 milioni sono effettivamente a carico del nuovo governo, in quanto un primo miliardo era già stato stanziato nel 2012 della cosidetta Legge Fornero proprio per la cassa integrazione in deroga (slide 2). Di questi 1.070 milioni, uno sarà destinato al rifinanziamento del fondo della Cig, mentre la parte restante sarà effettivamente destinata ai contratti di solidarietà (57 milioni), e alla proroga, al 31 dicembre 2013, degli strumenti giuridici per avvalersi dei lavoratori a tempo determinato della pubblica amministrazione, al fine di garantire i servizi essenziali (slide 2).


Leggera imprecisione sul costo totale del decreto (1.070 milioni e non 1.040), ma complessivamente una presentazione corretta del primo provvedimento del suo governo. “C’eri quasi” caro Enrico Letta!