“Capitan Findus” Letta è al centro degli attacchi di Beppe Grillo in questo post di fine luglio sullo stato comatoso dell’economia italiana. Il leader pentastellato cita spesso dati negativi sul quadro macroeconomico del Belpaese (sciorinandone a volte una lunga ed impressionante serie in una frase sola). Avrà ragione questa volta?



Nel periodo dal 2007 ad oggi l’Italia ha vissuto due recessioni: quella del 2008-2009 e poi di nuovo nel 2011-2012, come si può vedere nei dati Eurostat sul Pil a prezzi di mercato. Ovviamente, per confrontare valori così distanti tra loro dobbiamo neutralizzare gli effetti dell’inflazione, quindi utilizziamo i dati Eurostat sul Pil indicizzato al 2005 e scopriamo che Grillo è stato precisissimo. Il Pil italiano è infatti passato dal 103,9% del valore 2005 nel 2007 al 96,8% nel 2012, pari a -7,1 punti.






Grillo è meno preciso – o più pessimista – sulle previsioni per il 2013-2014. Abbiamo scelto le stime degli istituti internazionali più accreditati: quelle dell’Eurostat, del Fondo Monetario Internazionale, e dell’Ocse rilasciate tra maggio e luglio. E’ importante segnalare che negli scorsi anni queste previsioni sono state attaccate per esser state troppo ottimistiche (anche da Vito Crimi in una dichiarazione analizzata su queste pagine); ciò detto, essendo frutto comunque del lavoro di modelli previsionali e di economisti di calibro internazionale, sono lo strumento migliore che abbiamo per valutare la dichiarazione del leader del M5S.

Se per Grillo “la previsione ottimistica” è -2% allora in questa categoria rientrano tutti e tre gli istituti sopracitati, che prevedono -1,3% (Eurostat), -1,8% (Ocse) e -1,8% (Fmi) per l’anno in corso. Tutte in segno positivo, seppur in maniera decisamente timida, anche le previsioni per il 2014 – che Grillo sostiene non vedrà “alcuna ripresa”: l’Ocse prevede infatti un +0,4 mentre sia Eurostat che Fmi prevedono un +0,7% (con l’Fmi che ha rivisto al rialzo la stima fatta ad aprile di +0,2%). Non bastano certo queste previsioni per dire che nel 2014 la tanto promessa quanto sfuggevole ripresa ci sarà, ma sono le migliori a disposizione e sono leggermente più speranzose di quanto indicato da Grillo.



Una parte molto precisa e l’altra da “Nì”: un risultato complessivo da “C’eri quasi” per Beppe Grillo.